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Morto Manlio Cancogni, protagonista del giornalismo del ‘900

Manlio Cancogni scrisse Capitale Corrotta, Nazione Infetta, una delle prime grandi inchieste sulla corruzione a Roma.
A cura di Davide Falcioni
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E' morto all'età di 99 anni Manlio Cancogni, uno dei protagonisti del giornalismo del secolo scorso, autore di alcune tra le più importanti inchieste del dopoguerra e scrittore di libri di successo. Cancogni è morto nella sua casa di fronte al mare a Marina di Pietrasanta, dove aveva scelto di trascorrere la maggior parte della sua vita. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni.

A dare notizia della scomparsa del giornalista e scrittore è stata l'amministrazione comunale di Pietrasanta: "Si è spento questa mattina nella sua casa di Marina di Pietrasanta, a 99 anni, lo scrittore e giornalista Manlio Cancogni. Difficile ripercorrere le tappe salienti della sua carriera che lo hanno visto a Milano, firma del Corriere della Sera, La Stampa, Il Popolo, L'Europeo, Botteghe Oscure, L'Espresso (per il quale fu corrispondente da Parigi), e altri giornali e riviste italiani. Da scrittore si è aggiudicato il Premio Bagutta, il Premio Strega, il Premio Viareggio, il Premio Grinzane Cavour. Fu docente anche di letteratura italiana e alla fine degli anni Sessanta si recò negli Stati Uniti per insegnare allo Smith College di Northampton".

Cancogni fu autore – tra l altre – di un'inchiesta pubblicata su L'Espresso e intitolata "Capitale corrotta, Nazione Infetta", una delle prime inchieste del dopoguerra a denunciare la speculazione edilizia a Roma.  Il giornalista portò alla luce gli illeciti negli appalti immobiliari di Roma, nei quali, tra l'altro, era coinvolta una società immobiliare del Vaticano. Da quell'inchiesta nacque uno "scandalo" che probabilmente non fu sufficiente a modificare il quadro politico, ma che comunque scosse l'opinione pubblica italiana. "Capitale corrotta, Nazione Infetta" fu pubblicato per l'Espresso nel 1955. Alla luce dei recenti fatti che hanno sconvolto Roma si può comprendere quanto quel lavoro fu precursore dei tempi.

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