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Morte Nicole Di Pietro, tre medici sospesi e indagati: “Serviva cesareo”

Si tratta di un neonatologo, una ginecologa e un anestesista. indagati per omicidio colposo e falso ideologico per la morte della neonata deceduta il 12 febbraio scorso, poche ore dopo la nascita avvenuta in una clinica di Catania.
A cura di Biagio Chiariello
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Su richiesta della Procura, il gip di Catania ha sospeso dalla professione medica per 10 mesi un neonatologo, una ginecologa e un anestesista , indagati per la morte della piccola Nicole Di Pietro, venuta alla luce alla clinica privata Gibiino e deceduta poco dopo il parto lo scorso 12 febbraio durante il tragitto in ambulanza verso un'unità di terapia intensiva neonatale. La consulenza tecnica medico-legale depositata il 29 aprile scorso ha evidenziato a carico dei tre medici indagati ”condotte gravemente colpose causalmente incidenti sulla morte della piccola”. Per la Procura inoltre ”la documentazione medica sequestrata nella clinica Gibiino è apparsa da subito carente e complessivamente inattendibile con riferimento al decorso del travaglio, alle condizioni della bambina subito dopo la nascita e alle manovre rianimatorie praticate”.

Morte Nicole, le accuse della Procura

"Il nostro convincimento è che quando Nicole è uscita dalla clinica – afferma il Procuratore Michelangelo Patanè – i medici erano consapevoli che non avrebbe avuto alcuna speranza". Le sue condizioni di salute sarebbero state gravissime e "irreversibili": questo emergerebbe anche dall'ascolto delle intercettazioni.  ”Si è accertato – ha continuato Patané – che è stato compiuto da parte si costoro il reato di omicidio colposo e il reato di falso in atto pubblico poiché si è ritenuto che quanto attestato nella cartella clinica non risponde a verità poiché si danno dei dati che contrastano assolutamente con le risultanze della perizia medico – legale”.

"Serviva cesareo"

La Procura non ha dubbi: "Il ginecologo di fiducia della famiglia avrebbe dovuto procedere con un parto cesareo d'urgenza, ma ha lasciato che il neonatologo della clinica praticasse tre manovre di espulsione nonostante le possibili complicazioni". La scelta di sospendere temporaneamente i medici dalla professione è stata presa perché, secondo gli inquirenti, persisteva ancora "il pericolo concreto e attuale della reiterazione dei delitti”. L'ipotesi investigativa iniziale è stata avvalorata dalla procura di Catania sulla base delle valutazioni dei consulenti tecnici, sulle dichiarazioni di testimoni e dopo l'analisi di registrazioni delle telecamere di videosorveglianza interne ed esterne alla casa di cura.

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