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Morte Mario Biondo, su Fb falsi profili usano sue foto. La madre: “Non è la prima volta”

C’erano immagini che ritraevano il trentenne sorridente al mare, o nel giorno del suo matrimonio, ma corrispondenti ad altri nomi: Julio Sanz, Pippo Pelo Falcone due. La famiglia del cameraman si è accorta dei due account falsi e li ha segnalati a Facebook che li ha rimossi. Intanto aspettano risposta da Palermo, per la riapertura delle indagini.
A cura di C. T.
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Mario Biondo

Le foto di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto nella sua casa di Madrid il 30 maggio del 2013, usate da utenti di Facebook per creare profili falsi. Immagini che ritraevano il trentenne sorridente al mare, o nel giorno del suo matrimonio, ma corrispondenti ad altri nomi: Julio Sanz, Pippo Pelo Falcone due. La famiglia del cameraman si è accorta dei due account falsi e li ha segnalati a Facebook che li ha rimossi. Come ha spiegato intervistata dalla testata siciliana MeridioNews la madre di Mario Biondo, Santina D'Alessandro, "purtroppo non è la prima volta che usano le foto di mio figlio, lo hanno già fatto in passato". La donna si è sfogata su Facebook, dove in molti le hanno dimostrato supporto, additando i due – o uno – responsabili dei falsi profili come persone che si mettono a "giocare con il dolore di chi vive una tragedia", forse per "farsi pubblicità?".

Secondo la madre del cameraman, chi ha fatto uso delle foto di Biondo l'ha fatto per trarre vantaggio dalla sua bellezza. "Potrebbe essere qualcuno che cerca di cuccare usando le foto di mio figlio", ha azzardato amaramente. Intanto la famiglia è in attesa che la Procura di Palermo si esprima in maniera ufficiale sui nuovi documenti presentati a giugno con la collaborazione dell'esperto in antropometria forense che dimostrerebbero la tesi dell'omicidio. "La relazione di Cusimano è inattaccabile in tutte le sue parti e dimostra che sia fisicamente sia scientificamente è impossibile che Mario sia morto nel posto in cui è stato ritrovato", ha dichiarato la madre del cameraman. Qualora ci fosse un responso positivo da Palermo, anche le autorità spagnole sarebbero costrette a collaborare, nonostante abbiano respinto ufficialmente a luglio le richieste della famiglia e dei legali di riaprire il caso per "mancanza di prove di un crimine".

"La Procura di Palermo dovrebbe pronunciarsi a breve sul materiale che abbiamo consegnato – ha spiegato la sinora D'Alessandro – Speriamo che rispettino le nostre aspettative e che indaghino un paio di persone. Abbiamo chiesto la destituzione del professore Paolo Procaccianti, che era stato rinominato dal tribunale per integrare la sua prima relazione in base alle foto della scena del crimine che la Procura ha portato finalmente dalla Spagna e che lui, invece di valutare, ha ignorato, scegliendo di fare passare il nostro perito di parte per un incompetente".

Per la donna, comunque, "la cosa peggiore è senza dubbio scoprire che Raquel Sanchez Silva – la moglie di Mario Biondo ndr – si è appellata per non fare aprire il caso, palesando inequivocabilmente le sue intenzioni. È una cosa devastante. Lei fa ostruzionismo, ci sta pugnalando alle spalle in una maniera allucinante. Ovviamente lei in Spagna non dice nulla, non rilascia interviste da allora, per lei non si deve parlare di Mario. Sembra che abbia quasi paura dell’ipotesi di riapertura del caso anche a Madrid, non possiamo che chiederci perché? Cosa nasconde?"

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