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Monti: “Riformare la Sanità non significa privatizzarla”

Il Premier dopo le polemiche per le sue parole, chiarisce che il diritto alla salute resta un requisito fondamentale di convivenza civile ma ricorda che per riformare bisogna ammettere gli errori del passato.
A cura di Antonio Palma
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Monti: riformare la Sanità non significa privatizzarla

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla possibilità di una privatizzazione del servizio sanitario nazionale a seguito delle parole del Premier, il quale aveva avvertito che per il futuro non è garantita la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario, dal Governo gettano acqua sul fuoco. Non solo il Ministro della salute Balduzzi ha smentito ogni ipotesi in tal senso, ma oggi lo stesso Monti è tornato sulla questione ribadendo che il suo era un incitamento a migliorare il sistema che non significa privatizzare. Proprio dalla sede del ministero della Salute, durante l'intervento per le celebrazione del 50esimo anniversario del Nucleo Antisofisticazioni dei carabinieri (Nas), il Presidente del consiglio ha affermato infatti che "la necessità di rendere il servizio sanitario nazionale pienamente sostenibile non ha nulla a che vedere con la logica della privatizzazione".  Monti però difende il suo discorso sulla sostenibilità ricordando che il Governo ha "il dovere di parlare senza che le parole diventino veicolo di equivoci e fraintendimenti, ma di parlare della realtà".

"Riformare significa riconoscere che in passato non sono state sempre prese decisioni responsabili" sulla sanità ha ricordato il Premier auspicando che per il futuro la politica capisca che "il principio a sostegno dell'azione di Governo del Paese deve essere servire i cittadini e non servirsi dei cittadini". Ad ogni modo per fugare ogni dubbio Monti ha ribadito che "il diritto alla salute e l'organizzazione pubblica del servizio sono requisiti indispensabili di convivenza civile e uguaglianza tra i cittadini, principi essenziale della nostra Costituzione, di un'Italia civile che va sostenuta". Del resto ha proseguito il Premier "l'eccellenza è anche nel pubblico, e anche il privato non è sempre immune da scelte non ispirate a competenza".

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