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Monito di Papa Francesco: “Lo Stato non può guadagnare con la medicina”

Papa Francesco, nel corso dell’udienza ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che “non vi è dovere più importante, per una società, di quello di custodire la persona umana”.
A cura di Susanna Picone
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Secondo Papa Francesco uno Stato non può pensare di guadagnare con la medicina e che, al contrario, non vi è dovere più importante per una società di quello di custodire la persona umana. Nel discorso rivolto oggi alla Pontificia Accademia della Vita Bergoglio ha parlato dell’“evidenza” ed “efficienza” che non possono essere “gli unici criteri a governare l'agire dei medici, né lo sono le regole dei sistemi sanitari e il profitto economico”. Bergoglio ha esortato l’organismo a prendersi cura di chi potrebbe essere lasciato morire o “fatto morire” e ha definito l’abbandono la “malattia” più grave dell’anziano, e anche l’ingiustizia più grande che può subire. Il Papa ha detto che “la persona umana rimane sempre preziosa, anche se segnata dall'anzianità e dalla malattia” e ha condannato “la logica dell'utilità, che prende il sopravvento su quella della solidarietà e della gratuità, persino all'interno delle famiglie”. “Quando la vita diventa molto fragile e si avvicina la conclusione dell'esistenza terrena, sentiamo la responsabilità di assisterla e accompagnarla nel modo migliore”, ha sottolineato Francesco, secondo il quale onorare i genitori oggi potrebbe essere tradotto pure come il dovere di avere estremo rispetto e prendersi cura di chi, appunto, potrebbe essere lasciato morire o fatto morire.

Papa Francesco e gli anziani – Secondo il Pontefice le cure palliative finora sono state un prezioso accompagnamento per i malati oncologici, ma oggi sono molte le malattie, spesso legate all'anzianità, caratterizzate da un deperimento cronico progressivo che possono avvalersi di questo tipo di assistenza. Ma ciò di cui hanno veramente bisogno gli anziani – ha ricordato Papa Francesco – sono le cure dei familiari “il cui affetto non può essere sostituito neppure dalle strutture più efficienti o dagli operatori sanitari più competenti e caritatevoli”. Per Bergoglio “quando non autosufficienti o con malattia avanzata o terminale, gli anziani possono allora godere di una assistenza veramente umana, grazie alle cure palliative offerte ad integrazione e sostegno delle cure prestate dai familiari”. “L'abbandono – ha detto ancora Francesco – è la malattia più grave dell'anziano e anche l'ingiustizia più grande che può subire”.

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