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“Miracolo” in Pennsylvania: senza battito per 101 minuti, bimbo di 22 mesi si salva

Il piccolo era caduto in un torrente ghiacciato ed è stato rianimato dopo essere rimasto per quasi due ore senza battito. Non ha riportato alcun danno neurologico.
A cura di Susanna Picone
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Secondo la sua mamma è avvenuto un miracolo, secondo i medici ci si trova di fronte a una storia straordinaria. È quella che arriva dalla Pennsylvania, dove un bambino di 22 mesi, il piccolo Gardell Martin, è stato rianimato dopo essere rimasto per quasi due ore senza battito. Il piccolo era caduto in un torrente gelato dietro casa dei genitori e quando è arrivato al Geisender Medical Center aveva una temperatura corporea di 25 gradi. Per 101 minuti medici e infermieri dell’ospedale hanno continuato a effettuare su quel corpicino all’apparenza esanime le tecniche di rianimazione cardio-polmonare (RCP) e, quando tutto sembrava inutile, il cuore del bambino ha ripreso a battere. Il piccolo si è salvato, ma non solo: non ha riportato nessun danno neurologico. Secondo i medici sarebbe stata proprio la temperatura corporea del bambino a permettere la sua sopravvivenza: la temperatura gelida a causa delle acque ghiacciate in cui era caduto avrebbe contribuito a preservare la funzionalità degli organi interni.

I medici sono intervenuti sul bambino con la rianimazione cardio-polmonare, mentre lentamente la temperatura del corpo è arrivata a 32 gradi: dopo 101 minuti  hanno avvertito qualcosa che sembrava essere un debolissimo battito cardiaco. Il direttore di medicina di emergenza pediatrica ha spiegato che a quel punto per essere certi che fosse vivo gli hanno chiesto se voleva vedere la sua mamma e lui ha accennato di sì con la testa: “Allora ho capito che era salvo e intatto neurologicamente”, ha detto il medico, che ha appunto sottolineato come in 23 anni di esperienza non aveva mai visto o sentito di qualcuno senza battito per 1 ora e 41 minuti poi “resuscitato” senza danni. “Forse un angioletto era sulla spalla di Gardell. Ma certe cose così accadono perché siamo ben preparati”, ha aggiunto il medico.

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