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Minzolini si dimette da senatore: “Sono una persona seria, non accetto lezioni da altri”

Finito al centro delle polemiche per aver evitato la decadenza da parlamentare grazie ai voti di 137 colleghi senatori, Augusto Minzolini questa mattina ha presentato ufficiale lettera di dimissioni al Senato della Repubblica, richiesta che secondo la procedura parlamentare ora dovrà essere vagliata, e quindi accettata o respinta, dall’Assemblea di Palazzo Madama.
A cura di Charlotte Matteini
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Senato - seduta inaugurale XVII legislatura

Come già più volte annunciato, il senatore Augusto Minzolini ha presentato la sua lettera di dimissioni da parlamentare al Senato della Repubblica.  "Oggi mi sono dimesso. Sono andato stamattina e ho presentato la lettera. Perché sono una persona seria e non prendo lezioni da altri. La lettera l'ho presentata alla Presidenza del Senato", ha dichiarato il senatore forzista ospite a L'Aria che tira su La7. Secondo quanto previsto dalla procedura parlamentare, le dimissioni da senatore non comportano l'automatica decadenza dell'onorevole dimissionario, ma devono essere accettate a maggioranza dall'Assemblea di Palazzo Madama. La scorsa settimana Minzolini è finito al centro delle polemiche a causa del salvataggio in extremis dei colleghi senatori che, con 137 voti a favore, hanno approvato un ordine del giorno che respingeva la deliberazione, risalente al luglio scorso, con la quale la Giunta per le immunità di Palazzo Madama aveva sancito la decadenza di Minzolini dalla carica, poiché destinatario di una condanna passata in giudicato – due anni e mezzo per peculato, confermata in Cassazione – in applicazione della Legge Severino, facendo di fatto decadere la richiesta della Giunta.

Minzolini, nel periodo in cui è stato direttore del Tg1, fu accusato di aver indebitamente speso, avvalendosi della carta di credito aziendale, una cifra pari a 65mila euro. In primo grado venne assolto dal tribunale di Roma, ma la sentenza venne ribaltata in appello e confermata dalla Cassazione. Il salvataggio di Minzolini dalla decadenza da parlamentare ha scatenato una durissima polemica: in prima fila gli onorevoli del Movimento 5 Stelle, che hanno duramente contestato la decisione dei 137 senatori sostenendo fosse "un vero e proprio scambio di favori, un do ut des all’insegna dell’impunità, ‘io salvo i tuoi, tu salvi i miei’, una mano lava l’altra, tutte e due lavano il viso. Casta salva Casta".

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