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Minniti: “Più soldi ai Comuni che accolgono i migranti”

Nel corso di un’audizione alla commissione d’inchiesta sui migranti, il ministro dell’Interno Marco Minniti ha proposto l’attuazione di un piano per l’accoglienza diffusa dei migranti su tutto il territorio nazionale e non più solo nei grandi centri abitati e annunciato la distribuzione di fondi economici ai comuni che accetteranno in maniera volontaria di accogliere i richiedenti asilo.
A cura di Charlotte Matteini
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Sicilia- La crisi mediterranea dei migranti

Il ministro dell'Interno Marco Minniti, nel corso di un'audizione alla Commissione d'inchiesta sui migranti, ha annunciato che il governo ha intenzione di erogare un contributo aggiuntivo a tutti i comuni che si faranno carico dell'ospitalità dei richiedenti asilo sul proprio territorio. "Presenterò un piano nazionale per l'integrazione che affronti temi come l'inserimento socio-lavorativo dei migranti, l'istruzione, la sanità, il riconoscimento dei titoli di studio, il ricongiungimento familiare. E in questo quadro si inserisce il tema inter-religioso", ha spiegato Minniti. "L'emigrazione non è una questione di ordine pubblico, ma una questione molto più difficile che impatta sulla democrazia del paese. Il modello dell'accoglienza diffusa va stabilizzato e anzi rafforzato", ha sottolineato il titolare del Viminale, aggiungendo che nel corso delle ultime settimane è cominciata la distribuzione dei fondi stanziati dalla legge di stabilità del 2016 ai Comuni che danno la disponibilità ad accogliere i richiedenti asilo. I fondi ammontano a 100 milioni di euro, pari a 500 euro per ogni migrante accolto sul territorio comunale.

"A dicembre 2016, i migranti ospitati nei centri di accoglienza erano circa 176mila, il 70% in più del 2015″ e per questo motivo il Viminale ora punta ad allargare il programma di accoglienza diffusa attraverso l'erogazione materiale di fondi finanziari. I migranti quindi non verranno più assegnati solo ai grandi centri, come finora molto spesso è accaduto a causa dei rifiuti dei comuni più piccoli, ma anche ai paesi più piccoli, incentivando quindi il territorio all'accoglienza attraverso l'attivazione di un meccanismo "premiale". "Abbiamo fatto un accordo importante con l'Anci, ma naturalmente l'adesione può essere solo su base volontaria, nessuno può e deve essere obbligato: ecco perché l'idea di un sostegno premiale va consolidata. Naturalmente più comuni aderiranno, più sarà facile superare i grandi centri di accoglienza", ha spiegato Minniti evidenziando inoltre che i comuni che accoglieranno i rifugiati dovranno avere la possibilità di coinvolgerli in lavori di pubblica utilità. "Questo  eviterebbe la diffidenza diffusa delle comunità verso i richiedenti asilo. Allo stesso tempo si favorirebbe l'integrazione".

"L'iniziativa bilaterale che l'Italia ha fatto con alcuni Paesi europei ha consentito di avere un'Europa molto più impegnata. Ma c'è un tema enorme che riguarda il Trattato di Dublino e il Paese di prima accoglienza. Abbiamo sempre pensato di poter superare il Trattato, per avere un'assunzione solidale di responsabilità. Tuttavia le politiche europee vanno verso un'altra direzione, dove l'obbligatorio diventa volontario. Vorrei che ci fosse questa consapevolezza, per poter affrontare questo discorso razionalmente anche di fronte agli italiani", ha proseguito il titolare del ministero dell'Interno.

"Che cosa è più vicino al male, un terrorista dell'Is o un trafficante di uomini? Una domanda di questo genere mi metterebbe in imbarazzo, credo siano allo stesso livello perché entrambi esprimono un disprezzo assoluto per la vita umana. Non c'è cosa peggiore che considerare l'uomo una merce ed è necessaria un'azione di contrasto internazionale al traffico di esseri umani. Continuo a considerare l'equazione tra immigrazione e terrorismo sbagliata e fuorviante, ma esiste sicuramente un rapporto tra mancata integrazione e terrorismo: la storia di due anni di attentati in Europa è anche una storia di mancata integrazione", ha concluso il ministro Minniti.

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