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Ministro della Difesa Pinotti: “Droni e navi militari, così fermeremo gli scafisti”

Nella nuova missione di contrasto agli scafisti sarà usata anche la portaerei Cavour.
A cura di Antonio Palma
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Per combattere gli scafisti "impiegheremo droni, elicotteri e la portaerei Cavour, ma senza gli Harrier. Poi ci sono una nave britannica, due tedesche, altri assetti di altre nazioni. Uomini e mezzi", lo ha spiegato il Ministro della difesa, Roberta Pinotti, in una intervista a Il Messaggero parlando della questione migranti e della nuova missione nel Mediterraneo appena approvata dal CdM. Si tratta solo di un primo passo, "ma per quelli ulteriori occorrono una nuova decisione europea, la risoluzione delle Nazioni Unite e un’auspicabile richiesta delle autorità libiche" ha tenuto a precisare il Ministro. "Le fasi ulteriori prevedono azioni di contrasto, con la possibilità di fermare i barconi in mare o individuare i luoghi di raccolta dei migranti". A chi critica questa nuovo uso dei militari il Ministro assicura: "Non è un atto di guerra, semmai di polizia. Queste bande criminali hanno disprezzo totale per la vita umana, trattano i migranti da schiavi, li costringono a pagare più volte, ne stuprano le donne, li chiudono a chiave nelle stive come nel film Amistad. Noi non possiamo accettare che sfruttino il dolore delle persone, guadagnando proventi altissimi impiegati poi chissà come".

La prima fase della missione anti scafisti EuNavFor Med, appena approvata con il decreto di partecipazione italiana, prevede il dispiegamento delle navi e la raccolta di informazioni sulle imbarcazioni e le rotte degli scafisti. Su quest'ultimo punto, cioè sullo scambio di informazioni tra intelligence, l'Italia punta molto. "L'intelligence è un’attività per sua natura riservata. Ma posso dire che siamo in collegamento con i partner delle sponde Sud e Nord del Mediterraneo e dei principali alleati. Non sottovalutiamo nulla" ha assicurato Pinotti. Per i prossimi passi invece è fondamentale la collaborazione libica. "Occorre che vi sia un governo riconosciuto da tutti i libici. Le fazioni di Tobruk, Zintan e Misurata hanno firmato l’accordo con l’inviato dell’Onu, Bernardino Leon" ha spiegato il Ministro, concludendo: "Mi auguro che si aggiunga presto la firma del Parlamento di Tripoli. Tutte le parti hanno dichiarato che gli scafisti vanno contrastati".

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