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Il ministro Carrozza contro la bocciatura: “Troppo costosa, un fallimento per la scuola”

La bocciatura “oggettivamente è un costo, in Italia ci sono fin troppe bocciature, specialmente di persone, di ragazzi che provengono da situazioni sociali o da territori più in difficoltà. Questo significa che noi non sappiamo accompagnarli meglio nel loro percorso”, così il Ministro dell’Istruzione su Radio 24.
A cura di Biagio Chiariello
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Secondo il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, la bocciatura dello studente rappresenta, allo stesso tempo, un costo per la famiglia, un fallimento della scuola e la dimostrazione che "noi non sappiamo accompagnarli meglio nel loro percorso". La titolare del Miur lo ha detto oggi in un'intervista con Giovanni Minoli su Radio 24. Non è la prima volta che la Carrozza si schiera contro la mancata promozione. Qualche mese fa, parlando a ‘Uno mattina' del percorso di selezione all'interno della scuola, aveva ricordato che "la bocciatura deve essere uno strumento estremo, discusso e vissuto con il ragazzo/ragazza e i genitori, altrimenti porta alla dispersione".

"Bocciare ha un costo alto per la famiglia, oltre che per il ragazzo" – Oggi Minoli ha chiesto al Ministro dell'Istruzione se è d'accordo con la presa di posizione dell'Ocse che dice che la bocciatura è inutile, è un costo e non serve al ragazzo. La Carrozza risponde: "Oggettivamente è un costo, in Italia ci sono fin troppe bocciature, specialmente di persone, di ragazzi che provengono da situazioni sociali o da territori più in difficoltà. Questo significa che noi non sappiamo accompagnarli meglio nel loro percorso". Quasi naturale la replica di Minoli: "Quindi è meglio non bocciare?". Risposta: "Questa diciamo è una semplificazione… Eccessiva" corregge il tiro la Carrozza. "Anche se lo dice il rapporto Ocse?", chiede ancora il giornalista. "Sì, è una semplificazione, è una schematizzazione. Certamente bocciare è un costo. E' un costo soprattutto per il ragazzo e la sua famiglia" chiarisce il Ministro dell'Istruzione.

"Non sappiamo accompagnarli nel loro percorso" – Minoli incalza il Ministro, ricordando che il 17% degli studenti quindicenni afferma di avere già ripetuto almeno un anno di scuola e si domanda se "questa bocciatura è un costo per le famiglie come lei ha detto bene, è un costo anche per la società, non fa bene ai ragazzi, forse è inutile.." La Carrozza risponde: "Sì certo. Bisogna studiare questo meccanismo". Insomma, conclude il Ministro dell'Istruzione, "in Italia ci sono fin troppe bocciature, specialmente di persone, di ragazzi che provengono da situazioni sociali o da territori più in difficoltà. Questo significa che noi non sappiamo accompagnarli meglio nel loro percorso" .

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