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Minacce e danneggiamenti a ex ministra Lanzetta, 14 arresti per ‘ndrangheta in Calabria

In manette esponenti del clan Ruga protagonisti di svariati episodi di intimidazione anche ai danni dell’ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta poi diventata ministro.
A cura di Antonio Palma
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Controllavano l'intero territorio con minacce, danneggiamenti, attentati e omicidi e cercando di imporre il loro volere con la forza anche ai politici locali che cercavano di contrastarli come l'ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta poi diventata ministro. Sono i componenti della cosca di ‘ndrangheta Ruga oggi finiti in manette su mandato della Dda presso il Tribunale di Reggio Calabria al termine di un complessa indagine durata oltre cinque anni. In carcere sono finite 14 persone tutte arrestate questa mattina tra le province di Reggio Calabria, in particolare nell'area dell'alto Jonio Reggino, Catanzaro, Roma e Firenze.

Nei confronti degli arrestati le accuse, a vario titolo, sono di associazione di tipo mafioso, omicidio, danneggiamento, rapina, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nell'ambito della stessa operazione i carabinieri hanno effettuato numerose perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli stessi indagati oltre ad eseguire il sequestro preventivo di un'attività commerciale.

L'indagine, condotta dai militari del Nucleo investigativo di Locri, era partita nel gennaio 2011 a seguito della brutale uccisione del boss Andrea Ruga, avvenuta a Monasterace il 13 gennaio, a cui hanno fatto seguito numerosi altri crimini tra questi, l'incendio che distrusse la farmacia di proprietà dell'allora sindaco di Monasterace poi divenuta ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali, dal febbraio 2014 al marzo 2015. Lo stesso sindaco, che aveva sfidato la storica cosca che da sempre controlla il piccolo centro della Locride, si era ritrovato anche  la propria auto crivellata di proiettili

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