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Milano, il 25 aprile e Primo Maggio negozi aperti. I sindacati: “Sciopereremo”

Secondo i commercianti le due festività rappresentano un’ottima occasione per risollevare gli affari, approfittando anche dei turisti.
A cura di D. F.
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Il 25 aprile fu il giorno della liberazione di Milano dal nazifascismo, eppure anche quest'anno la data non verrà celebrata da tutti, perché i commercianti potranno rimanere aperti. Le feste evidentemente sono un business, così nell'anniversario della Liberazione e il Primo Maggio i negozi terranno la saracinesca alzata, nella speranza di fare qualche affare. Sia le boutique del centro che i centri commerciali in periferia potranno rimanere aperti, malgrado i sindacati abbiano provato ad opporsi in tutti i modi, dichiarando lo sciopero. Il Comune, da parte sua, si è tirato fuori dalla polemica. "Basta appelli – ha detto l’assessore al Commercio, Franco D’Alfonso – Per due anni, con il sindaco, abbiamo sollecitato i negozianti a tenere le saracinesche abbassate. Inizialmente c’era l’accordo, poi è saltato tutto: inutile ripetere questa esperienza".

I sindacati confederali tuttavia non ci stanno e tenteranno di combattere la deregolation: "Lo sciopero è importante. Vogliamo consentire ai dipendenti del commercio di partecipare ai due cortei, quello che celebra la Liberazione e quello dedicato alla festa dei lavoratori, senza che possano subire ritorsioni", ha detto Graziella Carneri, il segretario generale della Filcams Cgil di Milano. "Queste aperture non generano business – prosegue Carneri – E’ da sei anni che c’è la crisi e le aperture nei giorni di festa non hanno portato alcun posto di lavoro. La verità è che la gente non ha soldi da spendere". Dall'altra parte c'è però Mario Resta, responsabile di Confimprese, che ha dichiarato: "Non dimentichiamo che Milano è diventata un importante polo turistico non solo per chi fa business, ma anche per chi è interessato al nostro eccezionale patrimonio culturale. Il commercio è fondamentale per assicurare lo sviluppo: chiudere significa non capire che la realtà è cambiata".

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