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Milano, Equitalia invia le cartelle dei cittadini al Comune. Ore di fila per ritirarle

I cittadini che devono ritirare le cartelle esattoriali sono costretti a sopportare ore di fila negli uffici del Comune.
A cura di D. F.
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Quello che stanno vivendo in questi giorni i dipendenti dell'ufficio anagrafe del Comune di Milano è un vero e proprio incubo. Equitalia, infatti, ha iniziato a riversare lì migliaia di cartelle esattoriali che prima venivano recapitate direttamente a casa dei destinatari. In un paio di giorni, dal 12 al 14 marzo, l'agenzia di riscossioni ha riversato sul Comune 1.695 cartelle esattoriali. Il risultato? Una vera e propria odissea per centinaia di cittadini costretti ad ore interminabili di coda, ma anche per gli impiegati degli uffici costretti a fare i conti con scene di autentico isterismo, telefonate infuriate e drammi "burocratici" senza avere – naturalmente – nessuna responsabilità.

E' così che per pagare multe arretrato o tasse è necessario anche farsi ore e ore di fila. Talvolta il meccanismo, di per sé molto fragile, si inceppa. Il risultato, ad esempio, è che lo scorso 10 marzo sono arrivate le cartelle di persone che ne avevano prenotato il ritiro all'indomani. il risultato è stato che gli impiegati sono letteralmente impazziti per le lamentele dei cittadini, e che questi ultimi non hanno neppure potuto ritirare la loro cartella. Una mattinata buttata, e chi aveva preso qualche ora di permesso a lavoro è stato costretto a farlo di nuovo.

Equitalia di Milano ha quindi iniziato a inviare a casa dei contribuenti un "avviso di deposito" che spiega che per ritirare la cartella è necessario andare in comune. Finora questo sistema valeva per gli "irreperibili", ma da un po' funziona anche per chi un domicilio ce l'ha. E d'altro canto non potrebbe essere altrimenti: "Ma se ho ricevuto la lettera e sono qui, significa che non sono affatto un irreperibile", spiega l’avvocato Maria Cristina Pustorino: "Quella in ‘casa comunale' è una modalità di notifica irregolare e crea un grave disagio sia per i cittadini, sia per l’ente pubblico che si trova a gestire un aggravio di lavoro di cui non dovrebbe farsi carico". Da parte sua, invece, il Comune di Milano ha chiesto a Equitalia una relazione "anche a tutela dei cittadini, che non possono e non devono subire i disagi legati alle procedure seguite dalla società. Proprio il fatto di non avere il diretto controllo sulla riscossione – spiegano da Palazzo Marino – è uno dei motivi per cui il Comune sta passando in questi mesi alla riscossione in proprio".

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