Milano, dà fuoco alla moglie che non voleva più prostituirsi
Erano sposati, ma lui la costringeva da anni a prostituirsi sulle strade di Milano, sottoponendola a minacce e violenze. Per questo motivo Cristina.M. 31 anni, cittadina rumena, ha deciso di lasciare il connazionale R.M., 48 anni, ed iniziare una nuova vita con Ibrahim, A.S., 38 anni, muratore egiziano. Ma quando il marito ha scoperto tutto, è avvenuto il dramma: ha dato fuoco alla moglie e al suo nuovo compagno che aveva provato a tirarla fuori da questo mondo di oppressione e violenza domestica. Con la scusa di discutere di questa nuova situazione con la moglie ed il suo uomo, li ha invitati in un bar della zona. Quando si è trovato faccia a faccia con loro, ha estratto una bottiglia, ha cosparso entrambi di alcol denaturato e ha dato loro fuoco.
I due sono stati ricoverati all'ospedale Niguarda in condizioni gravi, ma fortunatamente non in pericolo di vita. La donna ha gravi ustioni, di secondo e terzo grado, sul 40% del corpo: è rimasta completamente sfigurata e dovrà sottoporsi a cure che dureranno non meno di un anno. Anche Ibrahim ha riportato gravi ustioni. Ed è dal letto dell'ospedale, che Cristina ha fornito alle forze dell'ordine il quadro di degrado e brutalità quotidiane alle quale veniva sottoposta: ha spiegato di non aver mai trovato il coraggio di denunciare il marito e di separarsene, fino all'incontro con Ibrahim. Il rumeno, fuggito immediatamente dopo l'aggressione, è stato poi intercettato dai carabinieri. Arrestato, dovrà difendersi dalle accuse di tentato omicidio plurimo e sfruttamento della prostituzione.