Migranti, Ue chiede nuovi hotspot: “Posti insufficienti a fronteggiare gli arrivi”

Secondo l'Unione europea, l'Italia dovrebbe fare di più sul fronte migranti. Nel documento della Commissione relativo a ricollocamenti e reinsediamenti dei migranti, l'Unione ha sottolineato che l'attuale capacità di 1600 posti nei quattro hotspot italiani adibiti a Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto non sono sarebbero sufficienti a "fronteggiare i picchi degli arrivi degli ultimi mesi" e pertanto "l'Italia dovrebbe accelerare l'apertura degli hotspot aggiuntivi già annunciati", si legge nel rapporto.

"Laddove possibile, strutture di ricezione adeguate dovrebbero essere previste con urgenza anche in quei porti che non diventeranno a pieno titolo hotspot", scrive la Commissione europea. Inoltre, dato l'elevato numero di minori non accompagnati che sbarcano sulle coste italiane, l'Italia dovrebbe predisporre aree dedicate e un'assistenza particolare in tutti gli hotspot sparsi per l'area meridionale del Paese, oltre a garantire il trasferimento verso strutture di accoglienza di primo e secondo livello nel più breve tempo possibile. "Anche se non c'è un termine legale limite, la regola dovrebbe essere che i migranti siano trattati nel più breve tempo possibile e entro un massimo di 72 ore", prosegue la Commissione.

Attualmente nessun minore non accompagnato è stato ricollocato dall'Italia verso altri Paese, ma secondo l'Europa attivare il prima possibile queste procedure è una priorità chiave poiché circa 3000 minori non accompagnati sono potenzialmente candidabili ai trasferimenti e uno stato Membro avrebbe già dimostrato interesse a un progetto pilota. In tutto, calcola la Commissione europea, dall'inizio dell'anno sono approdati sulle coste italiane 20.500 minori non accompagnati.