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Migranti, record di arrivi in Italia nel 2016. E nel Mediterraneo si continua a morire

Nei primi mesi di quest’anno sono sbarcate sulle coste italiane 153.450 persone, il 10% in più dello stesso periodo dell’anno scorso. Cifre che fanno pensare a un superamento dei 170.100 arrivi del 2014. Oltre agli sbarchi non si fermano neanche le morti nel Mediterraneo: tra gli oltre 4 mila migranti salvati negli ultimi giorni ci sono anche ventisei salme.
A cura di Claudia Torrisi
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Lampedusa, nuovi sbarchi di immigrati

Il 2016 è diventato l'anno record degli sbarchi dei migranti. Negli ultimi dieci mesi sono arrivate sulle coste italiane 153.450 persone, il 10% in più dello stesso periodo dell'anno scorso. Una cifra che potrebbe portare presto al superamento dei numeri del 2014, che, fino a questo momento, deteneva il primato con 170.100 arrivi. Secondo le stime, tra coloro che sono sbarcati dal primo gennaio al 20 ottobre del 2016 ci sono almeno 20.160 minori non accompagnati, circa 14% del totale degli arrivi e circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2015.

Questi numeri, comunque, sono destinati a crescere. Basti pensare che oggi arriveranno in tutto nei porti italiani almeno 4.292 migranti, salvati tra le coste del Nordafrica e quelle della Sicilia. Ad Augusta è atteso il mercantile Tanker Okyroe con 758 persone a bordo; a Trapani la nave Dignity I, con 552 migranti e una salma; a Messina Werra con 857 persone; in 358 arriveranno a Crotone sulla nave Corsi, e 350 a Pozzallo sulla Beckett. Il carico maggiore, però, si trova sulla Siem Pilot, che è giunta a Palermo con a bordo 1.117 migranti e diciassette cadaveri.

Oltre agli sbarchi non si fermano neanche le morti nel Mediterraneo. Nell'ultima settimana nel Canale di Sicilia sono state recuperate ventisei salme, di cui ventitré solo negli ultimi tre giorni. A questi vanno aggiunti i migranti annegati e dispersi in mare durante le traversate: un numero imprecisato cui è difficile risalire. È un flusso di morte che non risparmia nessuno. Tra i diciassette cadaveri arrivati questa mattina a Palermo ci sono anche tre bambini, di cui uno di non più di un anno. Secondo l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, "i minori "massacrati dimostrano che abbiamo perso la ragione. Servono occhi sapienti per vedere questo esodo". Tra le altre salme, anche quelle di uomini con ferite di arma da fuoco o colpi di bastone. Secondo le testimonianze, molti migranti sarebbero stati aggrediti dai miliziani libici appena prima di partire.

Gli arrivi proseguiranno anche domani. A Taranto, infatti, giungerà la nave Aquarius, con 520 migranti. Nel Canale di Sicilia, invece, restano tre imbarcazioni pronte per altri salvataggi: Dattilo, che ha già a bordo 434 persone, Iuventa – con 278 – e Rio Segura, con 117.

L'Italia con i migranti "fa la sua parte in modo civile, ma naturalmente non lo possiamo fare da soli: deve essere molto chiaro che questo è anche un messaggio all'Europa", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, secondo cui "si può avere una migrazione diversa che stronca il traffico degli schiavisti, si deve lavorare per l'accoglienza e il soccorso in mare, ma non si può essere civili in un paese soltanto". Quindi "se l'Europa non sostiene in tutte le forme possibili questo impegno, credo che neghi se stessa e i propri principi di civiltà".

Intanto questa mattina sono arrivati a Fiumicino settantadue profughi siriani dai campi di Beirut grazie al progetto pilota dei "corridoi umanitari" partito lo scorso febbraio da un accordo tra il governo italiano, la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese evangeliche e la Tavola Valdese. Un altro gruppo di cinquantatré migranti è atteso domani. Sono numeri che stridono se paragonati alle oltre quattromila persone che in queste ore raggiungeranno le nostre coste dopo essere state soccorse nel Mediterraneo. Ma sono utili a ricordare che un'alternativa esiste.

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