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Migranti, la Turchia lancia l’allarme: “Ne stanno arrivando 600mila dalla Siria”

Da oltre 10 giorni il regime di Bashar al Assad ha lanciato un’offensiva con il supporto di raid russi nella zona di Aleppo. E migliaia di persone stanno scappando nel tentativo di raggiungere i territori turchi e poi il resto d’Europa.
A cura di Biagio Chiariello
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"Lo scenario peggiore che potrebbe avvenire in questa regione a breve termine sarebbe un nuovo afflusso di 600mila rifugiati alla frontiera turca" che fuggono dai combattimenti ad Aleppo. E’ l’allarme lanciato dal vicepremier turco, Numan Kurtulmus secondo cui da una decina di giorni il regime di Bashar al Assad ha lanciato un'offensiva, grazie anche ai raid russi (duramente condannati ieri dalla cancelliera Angela Merkel): “Come conseguenza, allo stato dei fatti, stiamo vedendo 200 mila persone costrette a fuggire, 65 mila verso la Turchia e 135 mila dentro la Siria”, ha aggiunto.

Il maxi esodo dei profughi da Aleppo

"Il nostro obiettivo per adesso è di tenere questa ondata di migranti dall'altro lato dei confini della Turchia il più possibile, e di garantire lì i servizi necessari", ha detto ancora Kurtulums, ribadendo quanto già annunciato ieri dal premier Ahmet Davutoglu al termine dell'incontro ad Ankara con il leader tedesco arrivato ad Ankara proprio con l’obiettivo di trovare una crisi all’emergenza rifugiati.
Sono almeno 30mila i profughi siriani ammassati da giorni al valico di frontiera di Oncupinar, nella speranza di arrivare in Turchia. Ankara però fino ad adesso si è limitata a far passare solo i “casi singoli di emergenze sanitarie”. All’inizio della crisi di Aleppo, a fine gennaio, sono stati accolti 5 mila profughi, soprattutto turcomanni. La Turchia ospita già oltre 2,5 milioni di siriani fuggiti dalla guerra.

La Nato valuta intervento per i migranti

Nel frattempo la Nato si è detta pronta a un maggior coinvolgimento in Medio Oriente a sostegno dei profughi e contro l’Isis. Lo ha annunciato il segretario generale, Jens Stoltenberg, presentando la riunione dei ministri della Difesa alleati in programma a Bruxelles. La lotta allo Stato Islamico, per cominciare: “Tutti i Paesi dell’Alleanza fanno parte della coalizione – ha spiegato Stoltenberg – e mi aspetto che la Nato fornisca sostegno”. I ministri della Difesa Nato studieranno poi “molto seriamente” la richiesta d’aiuto formulata ieri ad Ankara da Turchia e dalla Germania per affrontare la crisi migratoria. “E’ un tema di grande preoccupazione per noi tutti dunque valuteremo questa richiesta della Turchia e di altri alleati”, ha detto Stoltenberg.

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