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Migranti, la Merkel in Turchia: “Scioccata dai raid di Putin in Siria”

La cancelliera tedesca ha incontrato il primo ministro turco Ahmet Davutoglu e il presidente Recep Tayyip Erdogan per discutere della questione rifugiati, ma anche di eventuali misure comuni da intraprendere in materia di lotta al terrorismo.
A cura di Biagio Chiariello
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"Sono sconvolta e inorridita" dalle sofferenze causate dai raid russi in Siria. Non usa mezzi termini al cancelliera tedesca Angela Merkel volata oggi ad Ankara per discutere della crisi dei migranti con il premier turco Ahmet Davutoglu  e con il presidente Recep Tayyip Erdogan. "In queste circostanze", ha continuato la Merkel parlando dei bombardamenti di Putin che ha costretto decina di migliaia di civili alla fuga, soprattutto nella zona di Aleppo, "è difficile che possano avere luogo dei colloqui di pace. Questa situazione deve concludersi rapidamente". I colloqui di Ginevra sulla Siria erano stati sospesi la scorsa settimana dall'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura. "Da mercoledì, nel corso della riunione dei ministri degli Esteri della Nato parleremo della situazione in Siria e discuteremo del modo in cui la Nato può aiutarci nel monitoraggio della situazione in mare e nel fornire un sostegno a Frontex e alla Guardia costiera turca", ha aggiunto la Cancelliera.

Turchia: "Non abbandoneremo i migranti"

Sulla questione è intervenuto anche il premier turco. "I raid russi in Siria non devono essere tollerati con l'idea che la Turchia accetterebbe in ogni caso i rifugiati in fuga dai bombardamenti", h precisato Davutoglu. "Gli ultimi sviluppi della situazione della crisi siriana sono un chiaro tentativo di fare pressione sulla Turchia e sull'Europa sul tema dei migranti", ha aggiunto, sottolineando che "non si può pensare che l'emergenza migranti pesi solo sulle spalle della Turchia". Il governo Turco ha assicurato di essere arrivato al limite massimo di accoglienza dei migranti – oltre 2,5 milioni solo di siriani -, “ma che non li abbandonerà al proprio destino”.

Il nuovo naufragio nel Mar Egeo

C’è peraltro da dire che la visita della Merkel in Turchia è coincisa con l'ennesima tragedia nel mare Egeo dove almeno 24 profughi hanno perso la vita in un naufragio. Tra le vittime, 11 bambini. L'incidente si è verificato a largo di Edremit, nella provincia turca di Balikesir, a nord di Smirne.

Nel frattempo la commissione di inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria ha accusato il regime di Bashaar Al Assad di aver attuato nelle sue prigioni operazioni di "sterminio di massa uccidendo massacrandoli di botte o torturandoli migliaia di detenuti" e quindi di aver commesso "un crimine contro l'umanità". L'esito delle indagini potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo sulla possibile ripresa dei negoziati di pace di Ginevra.

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