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Migranti, la comandante simbolo dei salvataggi in mare indagata per omissione di soccorso

Il primo comandante donna di una nave della marina militare indagata a seguito di una denuncia di un siriano che ha perso due figli in un naufragio del 2013.
A cura di A. P.
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"Ho sposato il mare, ma ogni giorno lotto per sottrargli vite umane", aveva dichiarato in una vecchia intervista, ma quel suo impegno nel salvare migranti in difficoltà in qualità di primo comandante donna di una nave militare nella storia della Marina italiana non le ha risparmiato l'iscrizione nel registro degli indagati per omissione di soccorso proprio nei confronti di alcuni migranti. Stiamo parlando di Catia Pellegrino, l'ufficiale di marina diventata il simbolo dei salvataggi in mare tanto da ricevere anche la nomina a Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella.

L'ufficiale salentina infatti è stata coinvolta in una inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Roma su un naufragio di migranti avvenuto nel Canale di Sicilia nel 2013 e che ipotizza appunto i reati di omicidio colposo e omissione di soccorso. Sotto inchiesta sono finiti in realtà cinque ufficiali della Marina, vale a dire tutti quelli che quel giorno rappresentavano la catena di comando che ha gestito l'emergenza e il recupero dei naufraghi da parte del pattugliatore comandato da Pellegrino, la Libra,

L'inchiesta nasce da una denuncia presentata ad Agrigento da un medico primario di un ospedale di Aleppo che nella traversata ha perso due figli, Mohammad Jammo. Secondo Jammo la prima telefonata di richiesta soccorsi da parte del peschereccio partì alle 11 del mattino, mentre il naufragio è avvenuto intorno alle 18. Secondo la marina però la prima telefonata è avvenuta solo alle 12.26, quando la richiesta di aiuto è stata presa in carico e passata alle autorità maltesi più vicine al luogo indicato. Proprio quest'ultimo passaggio però potrebbe essere al centro del ritardo visto che le autorità de La Valletta non sarebbero intervenute rimpallando la competenza all'Italia e causando un conseguente ritardo nei soccorsi.

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