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Migranti, Italia pronta a schierare davanti alla Libia un’”armata” di navi e aerei

Dopo l’incontro tra il premier Gentiloni e il leader libico Sarraj, prime indiscrezioni sulla missione militare congiunta con l’obiettivo di frenare l’emergenza immigrazione: l’idea è quella di una lotta di 5 unità e una nave comando. Il modello della missione del 1997 in Albania.
A cura di Biagio Chiariello
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Sei navi (un’ammiraglia e cinque imbarcazioni leggere) per pattugliare le acque libiche e fornire supporto ai mezzi della guardia costiera locale. Obiettivo dichiarato: bloccare i barconi di migranti dalle coste della Libia e, di conseguenza, le operazioni di “soccorso e salvataggio” delle ong, sempre più spesso criticate negli ultimi tempi, anche dalle istituzioni: è questa la missione militare che l’Italia sta organizzando dopo aver ricevuto la richiesta del premier Fayez al-Sarraj dopo una trattativa gestita direttamente dal premier Paolo Gentiloni e dal titolare del Viminale Marco Minniti. A confermarlo è lo stesso presidente del consiglio: “La Libia chiede al governo italiano un sostegno tecnico con unità navali al contrasto del traffico di esseri umani”, ha annunciato dopo l'incontro a palazzo Chigi con il premier libico, spiegando che "la richiesta è all'esame del nostro ministero della Difesa". "Questa richiesta – ha aggiunto – può rappresentare una novità molto importante nella lotta" ai trafficanti in Libia.

L'armata nelle acque della Libia

Il modello dovrebbe essere quello adottato nel 1997 in occasione dell’emergenza immigrazione dall’Albania. Il Corriere della Sera scrive che in questo caso “non ci saranno interventi a terra, ma i mezzi schierati in mare saranno una nave di grandi dimensioni come la San Giorgio o la San Marco, e altre leggermente più piccole. A bordo ognuna avrà tra i 50 e i 200 uomini”. Sul territorio sarà invece schierata una task force che dovrà coordinarsi con le forze libiche per guidare le operazioni in mare e soprattutto gestire i vari interventi “coadiuvando le forze locali nello svolgimento delle attività di polizia marittima” e soprattutto collaborando “al controllo dei confini per sostenere le prerogative della sovranità dello Stato” e dunque cercando di rafforzare proprio il ruolo di al-Sarraj. Non escluso l'utilizzo di aerei, elicotteri e droni in un’operazione che alla fine potrebbe impegnare tra i 500 e i mille uomini.

Emergenza migranti, i costi dell'Italia

Nel 2016 la spesa dell'Italia per far fronte all'emergenza migranti è ammontata a 3,6 miliardi al netto dei contributi Ue, di cui il 66,5% pari a 2,4 miliardi solo per l'accoglienza. Nel 2017 la cifra salirà invece a 4,2 miliardi, di cui 2,8 miliardi per l'accoglienza. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo al question time alla Camera citando i dati contenuti nel Def di aprile.

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