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Migranti Calais, in corso lo sgombero della “giungla”: scontri con la polizia

Profughi e gruppi di attivisti “no borders” avrebbero lanciato sassi contro gli agenti, che hanno risposto con i gas lacrimogeni. Nel campo vivono oltre 6mila persone: le operazioni di smistamento dureranno almeno una settimana. Il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve: “E’ tutto sotto controllo”.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ iniziato questa mattina lo smantellamento del campo "Giungla" di Calais, la più grande bidonville della Francia e di migranti d’Europa: uno spazio di 10 ettari, dove, in base ai conteggi, sono stipate tra le 6.400 e le 8.100 persone (originari dall'Afghanistan, Sudan ed Eritrea). Diverse volontari stanno cercando già da giorni a convincerli a lasciare senza opporre resistenza, per trasferirli in centri di accoglienza sparsi su tutto il territorio nazionale. Non sarà semplice: gli agenti francesi sono stati costretti ad usare i gas lacrimogeni dopo un fitto lancio di pietre da parte degli immigrati. E gli attivisti "No Border" hanno già annunciato l'intenzione di mobilitarsi per denunciare, se non addirittura bloccare le operazioni. Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve: "E' tutto sotto controllo".

Ad ogni modo, le operazioni dovrebbero durare almeno una settimana e coinvolgere circa 1.250 poliziotti e gendarmi, e 40 intepreti; riguarderanno la zona nord del campo, dopo quella sud è stata evacuata nello scorso marzo. Almeno una sessantina gli autobus utilizzati per il trasporto dei profughi. Stando a quanto riportato da Le Figaro, su ogni mezzo in partenza da Calais ci saranno due accompagnatori "volontari", mentre dispositivi leggeri di sicurezza saranno presenti nelle zone di sosta previste lungo il percorso. Da ogni pomeriggio i migranti saranno ospitati nei vari centri di accoglienza presenti sul territori francesi: sono quasi trecento le strutture che dovrebbero, almeno nelle intenzioni del governo, fornire una capienza di 7.500 posti, dove a ogni persona verrà offerto aiuto in ambito sanitario, giuridico e sociale.

Il Tribunale amministrativo di Lille ha dato il via libera allo smantellamento della “Giungla” lo scorso 18 ottobre, anche e soprattutto dopo le denunce di numerose associazioni per i diritti umanitari. Secondo i giudici, lo smantellamento metterà fine al "trattamento disumano e degradante" dei migranti. Questi ultimi speravano di attraversare lo stretto di Dover e raggiungere così il Regno Unito. “Tra quelli rimasti, sono sempre più numerosi i migranti che decidono di abbandonare il loro progetto di raggiungere il territorio britannico – sottolinea Pascal Brice, direttore dell’Ofpra, l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apatridi -: ormai vogliono restare in Francia”.

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