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Migrante stupra ripetutamente la moglie: “Non sapevo fosse illegale”

Lʼuomo, un 34enne fuggito con la famiglia dalla Siria e arrivato in cerca di asilo a Berlino, è stato accusato di violenze contro la moglie e il figlio di tre anni. Il suo legale ha spiegato che secondo il proprio assistito un comportamento simile sarebbe del tutto normale. La vicenda riportata da un tabloid inglese.
A cura di Biagio Chiariello
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Un migrante siriano è accusato di aver violentato “brutalmente e ripetutamente” la moglie e di aver picchiato il figlio di tre anni mentre era ospitato nel quartiere berlinese di Schöneberg in un hotel adibito a centro di accoglienza per i richiedenti asilo. Di fronte ad un tribunale, avrebbe però rivelato di non sapere che lo stupro della propria coniuge fosse illegale in Germania. La notizia è stata riportata dal tabloid britannico Express. Abdul A, questo il nome del 34enne, sarebbe arrivato nella capitale tedesca con  la sua compagna e tre bambini lo scorso anno, fuggendo dalla guerra civile che devasta la Siria attraverso la rotta dei Balcani. Secondo l'accusa, avrebbe costretto la compagna ad avere rapporti sessuali in almeno quattro occasioni diverse.

Su Express si legge che se la donna lo respingeva, Abdul la “picchiava violentemente anche davanti ai figli o ad altri rifugiati”. Alcune delle violenze sarebbero avvenuto a Gorlitz Park, nei pressi di Schöneberg. Altre nelle stesse stanze dell’albergo che ospitava i profughi.  Anche il figlio di tre anni sarebbe stato vittima di abusi: il padre avrebbe buttato a terra il piccolo,  in coda in attesa di cibo, per poi riempirlo di calci fino a quando due uomini non l'avrebbero allontanato di forza.

Anche il figlio di tre anni sarebbe stato vittima di abusi: il padre avrebbe buttato a terra il piccolo,  in coda in attesa di cibo, per poi riempirlo di calci fino a quando due uomini non l'avrebbero allontanato di forza. "Avevo un sacco di cose in mente, ero preoccupato per i miei parenti che risiedono in Siria e insoddisfatto per le condizioni difficili e anguste nel campo profughi" ha spiegato il 34enn. Ma il profugo però avrebbe rifiutato di accettare le accuse di violenza nei confronti della moglie, sostenendo che gli atti sessuali erano “amichevoli”, mentre il suo avvocato ha spiegato che l'imputato non riconosceva quelle azioni come illegali in Germania.

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