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Microsoft fa causa al governo Usa: utenti devono sapere quando si viola la loro privacy

Microsoft ha citato in giudizio il dipartimento di Giustizia americano per fermare il suo tentativo di costringerla a rendere noti le e-mail e altri dati dei clienti senza che essi ne siano messi a conoscenza.
A cura di Susanna Picone
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Microsoft ha fatto causa al governo degli Stati Uniti circa il diritto di avvisare i clienti quando un'agenzia federale controlla le loro comunicazioni di posta elettronica. L’azienda fondata da Bill Gates ha citato in giudizio il dipartimento americano di Giustizia, mettendo in discussione il frequente ricorso ai cosiddetti “secrecy orders”, che impediscono all’azienda di informare i propri utenti quando la polizia o i servizi di intelligence ottengono l'autorizzazione a spiarli. Nel ricorso, presentato al tribunale federale di Seattle, l'azienda sostiene che impedirle di informare gli utenti interessati dai provvedimenti dell'autorità giudiziaria sia incostituzionale. Secondo Microsoft, verrebbe in particolare violato il Quarto Emendamento, cioè il diritto dei propri utenti di sapere se il governo sta perquisendo o sequestrando ciò che è di loro proprietà. Inoltre l’azienda sostiene che vi sarebbe anche una violazione del proprio diritto a informare i propri utenti, in base al Primo Emendamento della Costituzione americana.

Alto numero di richieste da parte degli inquirenti – La guerra tra Microsoft e il dipartimento di Giustizia americano arriva dopo quella tra Apple e l’Fbi. A differenza però del contenzioso tra Apple e Fbi riguardante l'accesso ai dati contenuti nell'iPhone del killer di San Bernardino, il ricorso di Microsoft non riguarda un singolo caso ma al contrario l’azienda vuole mettere in discussione l'intero processo legale relativo ai “secrecy orders”. Il fascicolo presentato dai legali di Microsoft è ricco di numeri. “Negli ultimi 18 mesi – ha fatto sapere l'azienda – il governo ha chiesto che mantenessimo il segreto su 2576 richieste”. 1752 di queste richieste non hanno una data di termine “impedendoci per sempre di comunicare ai consumatori che il governo ha ottenuto i loro dati”.

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