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Metodo Stamina, Vannoni a Lorenzin: “Più garanzie o non perdiamo tempo”

Dopo il duro articolo della rivista scientifica Nature che si è scagliata contro il metodo Stamina, il presidente Davide Vannoni è passato al contrattacco attraverso un lungo post su Facebook nel quale si è rivolto al Ministero della Salute dettando nuove condizioni.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni ha scritto questa mattina un lungo post su Facebook in merito alle sue richieste per il metodo Stamina, attaccato duramente in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Se già a caldo il fondatore del metodo aveva risposto alle accuse di plagio e di dati errati di Nature difendendo e parlando di un “articolo politico”, oggi Vannoni è passato al contrattacco. Il suo post inizia con altre critiche all’articolo della rivista scientifica definita “un giornaletto parrocchiale” che questa volta “rasenta il patetico”, poi Vannoni fa un discorso che guarda più da vicino alla sfera della politica e della sperimentazione sulle staminali.

Le richieste di Davide Vannoni – “A questo punto – scrive Vannoni – direi che se il ministro Lorenzin vuole dare seguito a quanto deciso dalle Camere dovrà fornire a Stamina garanzie maggiori di obiettività della sperimentazione. Se, invece, ritiene di dare seguito alle argomentazioni di Bianco & co chiediamo che ne dia comunicazione immediata, in modo da non farci perdere più tempo, in funzione, soprattutto, delle centinaia di persone che a Brescia attendono di essere trattate con la metodica Stamina e che, nonostante questi maccheronici opinionisti, è già una realtà terapeutica per centinaia di persone”. Il post su Facebook continua poi con un elenco di 5 punti richiesti dal fondatore del metodo Stamina. Vannoni pone così le sue condizioni:

1. La standardizzazione che stiamo facendo della metodica non venga in alcun modo modificata.
2. Spetti a Stamina la scelta delle tre patologie su cui fare la sperimentazione (suggeriamo Sla, paresi cerebrale infantile ed una malattia degenerativa non neurologica);
3. Venga individuato un solo laboratorio per la produzione cellulare in cui i nostri biologi possano controllare la produzione;
4. Vengano individuati al massimo due centri per le applicazioni cliniche e le valutazioni che siano in prossimità del centro di produzione;
5. Venga nominata una CRO (organismo di controllo internazionale super partes) che certifichi tutti i dati ottenuti e l'applicazione della buona pratica clinica".

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