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Messina, sindaco e cittadini sbarrano la strada per impedire l’arrivo di 50 migranti

Per protestare contro l’arrivo di cinquanta migranti in una struttura situata tra il comune di Castell’Umberto e Sinagra, il sindaco e i residenti hanno costruito barricate in strada per impedire l’accesso dei richiedenti asilo. All’arrivo dei manifestanti, i cinquanta migranti si erano però già insediati nella struttura.
A cura di Charlotte Matteini
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UPDATE I sindaci dei Comuni dei Nebrodi, che si sono riuniti domenica mattina per valutare come gestire la situazione dopo l'ingresso di 50 migranti nell'hotel Canguro, in territorio di Sinagra, in provincia di Messina, hanno deciso di effettuare un presidio permanente davanti all'albergo in attesa di una convocazione da parte della Prefettura, alla quale hanno inviato un documento. Gli amministratori fanno sapere che il presidio comincerà a breve ma che non ci saranno blocchi.

Riuniti nell'aula consiliare di Castell'Umberto poche ore fa, i sindaci di diversi comuni dei Nebrodi avevano smentito le notizie di stampa e rigettato l'accusa di razzismo: "Noi non siamo razzisti, anzi! Ma non possiamo tollerare la mancanza si comunicazione tra la Prefettura, che dispone i provvedimenti di alloggio per migranti, e le comunità nelle quali queste strutture sorgono. Non c'è stato alcun blocco e non c'è stato alcuna sommossa popolare, solo una protesta simbolica per evidenziare anche le condizioni in cui i migranti sarebbero costretti a vivere in quegli alloggi che, come quello di Castell'Umberto, sono non idonei".

L'arrivo di cinquanta migranti in un paesino in provincia di Messina ha letteralmente scatenato la popolazione residente, che ha provveduto a tirar su barricate e bloccare tutte le vie d'accesso alla struttura di accoglienza individuata dal prefetto per impedire ai migranti di insediarsi. Tutto è iniziato il 14 luglio scorso, verso le dieci e mezza di sera. Ricevuta la comunicazione da parte del prefetto, il sindaco di Castell'Umberto, Vincenzo Lionetto Civa, diffuso via Facebook una sorta di vera e propria chiamata alle armi: "Avviso importante e urgente. Con un atto unilaterale e senza preavviso, un minuto fa la prefettura di Messina mi ha semplicemente informato che trenta immigrati in nottata saranno trasferiti presso l'hotel ‘Il Canguro'. Non ritengo questo un atto di coinvolgimento istituzionale corretto per gli ovvi motivi di ricaduta sulla nostra comunità. La gestione è stata data ad una cooperativa di Palermo. Mi sto recando immediatamente sul luogo dove, indossando la fascia tricolore, bloccherò l'ingresso con la mia autovettura della struttura alberghiera e lì rimarrò", si legge nella comunicazione del sindaco.

Immediatamente, un gruppo di residenti è partito alla volta dell'albergo "Il Canguro", struttura sita nel territorio di Sinagra, confinante con il comune di Castell'Umberto, e ha dato manforte al sindaco. I migranti, però, erano già entrati nell'hotel designato dalla prefettura, dunque i cittadini sono rimasti fuori dai cancelli improvvisando sit-in di protesta per strada, bloccando l'arrivo del necessario gruppo elettrogeno. La struttura individuata dal prefetto di Messina, infatti, è in disuso da molto tempo e risulta essere inagibile e priva di allaccio elettrico. “Una struttura dichiarata da mesi inagibile, senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell’Umberto con morosità dal 2012. Per ovviare alla mancanza di corrente elettrica poco fa hanno provato a far entrare un gruppo elettrogeno, i cittadini hanno bloccato le vie di accesso, è comunque garantito l’ingresso ai mezzi di pronto intervento”, ha spiegato il sindaco motivando l'organizzazione delle barricate.

Secondo il prefetto, però, causa l'ingente numero di migranti in arrivo sulle coste italiane previsto per questo fine settimana, si è reso necessario ricorrere all'utilizzo di ogni struttura disponibile sul territorio per dare ospitalità ai richiedenti asilo in approdo e per questo motivo avrebbe disposto lo smistamento di quote di migranti anche in strutture formalmente non adatte perché inagibili e prive di requisiti. “Non è una struttura nel territorio di Castell’Umberto anche se è a ridosso dell’abitato. È una struttura che è stata individuata in via di emergenza e urgenza dalla prefettura in seguito all’arrivo massiccio di quote di migranti. Nell’ambito della distribuzione prevista dal ministero, è stato necessario trovare delle strutture che potessero accogliere questi migranti ed è un’accoglienza in via d’emergenza. È chiaro che, se ci sono tutte le condizioni, questa proseguirà. La struttura, da quello che ci risulta, non ha problemi, comunque ovviamente altri particolari saranno approfonditi. Dal punto di vista sanitario e dell’impiantistica ha i requisiti, altrimenti la prefettura non avrebbe consentito il trasferimento, e poi siamo in emergenza: certo non si può immaginare ospitalità senza corrente elettrica e acqua”, ha chiarito la prefettura di Messina, spiegando inoltre che venticinque migranti dei cinquanta avrebbero lasciato la struttura nel giro di una notte.

"Abbiamo fatto entrare con spirito di collaborazione, grazie ai colloqui avuti con il prefetto, il gruppo elettrogeno affinchè di notte la struttura possa essere illuminata non è vero che abbiamo tagliato l'acqua che c'era e continua ad esserci e non è vero che non abbiamo fatto entrare le persone per portare cibo agli immigrati", ha affermato il sindaco di Castell'Umberto a margine della protesta scatenatasi nella notte tra il 14 e il 15 luglio. Continueremo la protesta domani con i sindaci dei Nebrodi ci riuniremo in assemblea davanti al cancello dell'albergo. Si tratta di circa 35 sindaci che si sono riuniti in coordinamento. Noi non siamo contro l'arrivo dei migranti, siamo per il rispetto della normativa nazionale che vuole che ci sia un indice di 2,5 immigrati rispetto a mille abitanti, il prefetto ci ha dato delle garanzie, noi ci fidiamo, ma continuiamo la protesta,  ma non siamo razzisti, non siamo contro l'arrivo dei migranti, è un fenomeno del quale i Nebrodi non possono non tenerne conto", ha spiegato Lionetto Civa. "Domani ribadiremo alle istituzioni che i comuni che i comuni hanno i centri di servizio sociale, i centri di assistenza e quindi siamo disponibili a prenderci in carico gli immigrati per gestirli secondo questi indici, non siamo contro l'accoglienza. Se l'accoglienza significa  integrazione la si può fare solo con gli enti locali".

Intervenendo a margine delle proteste, il sindaco di Sinagra, Nino Musca, ha spiegato: "Ieri sera mi è stato comunicato l'arrivo di 25 persone. Altri 25 dovevano essere portati nel comune di Merì, ma è stato poi accertato che l'immobile scelto non aveva i requisiti di agibilità, quindi tutti e cinquanta sono venuti nel mio comune. L'ultimo certificato di agibilità utile che ho trovato riguardo l'hotel Canguro è del 2006. Successivamente e recentemente dovrebbero essere stati dati pareri favorevoli per l'agibilità dalla Asp. Alla notizia dell'arrivo dei migranti, alcuni abitanti di Castell'Umberto hanno circondato la struttura, ma gli ospiti erano già dentro. Si sono chiusi gli accessi con le auto, ma, appunto, ormai le persone erano già state trasferite. Per l'accordo tra l'Anci e il Viminale sono previsti 2,5 migranti ogni mille abitanti. Sinagra ne ha 2700 quindi certo non ce ne sarebbero spettati 50".

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