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Messina senz’acqua, 18esimo giorno di emergenza. Riparazioni a rilento

Corpo Forestale e Comune di Calatabiano (Catania) ritardano l’apertura dei cantieri di Amam e Protezione Civile per la riparazione della condotta travolta dalla frana. Denuncia a questore e prefetto: un’autobotte destinata ad un ospedale dirottata a una struttura privata.
A cura di Biagio Chiariello
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A Messina l’emergenza idrica non solo continua, ma si complica: i lavori di riparazione non si possono fare perché mancano due autorizzazioni. Un tecnico del Comune di Calatabiano, nel catanese, e la forestale hanno impedito ai tecnici dell'Amam (azienda Meridionale acque che è titolare del progetto per realizzare un bypass nella condotta danneggiata) e della protezione civile di accedere ai luoghi della frana. Mancano, in particolare, la dichiarazione di inizio lavori e il piano di sicurezza per i lavoratori. “Capiamo le preoccupazioni del primo cittadino di Calatabiano – ha detto Guido Signorino, vicesindaco di Messina – ma abbiamo avviato un monitoraggio e ci sentiamo di rassicurarli”. Sul posto si è quindi recato il presidente dell’Amam Leonardo Termini che assicura di aver pronti questi documenti per sbloccare i lavori. La Protezione civile ha assicurato che dall’inizio dei lavori in sette giorni il bypass verrà realizzato. Poi in serata la struttura commissariale ha assicurato “sono stati avviati i lavori di realizzazione della condotta provvisoria che consentirà di riportare l’acqua del Fiumefreddo nelle tubazioni di Messina”. “Tutto procede come stabilito dal cronoprogramma – afferma il commissario delegato per l’emergenza idrica a Messina, Calogero Foti – e domattina (mercoledì, ndr), con la piena collaborazione di tutte le componenti interessate, i lavori proseguiranno secondo quanto previsto”.

Denunciati episodi di sciacallaggio

Nel frattempo prosegue per il diciottesimo giorno consecutivo l’emergenza acqua a Messina. Sono 38 le autobotti che operano da martedì mattina per la distribuzione dell’acqua alla popolazione. Ci sono 11 punti fissi, ma la priorità viene data alle scuole e ai presidi sanitari che ne hanno fatto richiesta e, successivamente, si passa al rifornimento dei condomini. Oltre alle autobotti, ci sono 2 pick-up per la distribuzione dell’acqua a fondo Galletta e Puntale Arena. Diecimila sono, invece, le buste d’acqua confezionate dagli appositi macchinari che saranno consegnate porta a porta a soggetti fragili (anziani, disabili) con l’utilizzo di 6 pick-up e l’impiego del volontariato di protezione civile. Non mancano gli episodi discutibili. Secondo quanto scrive Repubblica “un autista dell'Amam avrebbe dirottato un autobotte destinata all'ospedale Papardo verso un complesso privato, ovvero l'Enes di via Olimpia. Questo è quanto ha denunciato l'assessore al patrimonio Sebastiano Pino in una lettera inviata a questore e prefetto lo scorso lunedì”.

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