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L'omicidio Meredith Kercher

Meredith, Sollecito: “Non ho scaricato Amanda, credo alla sua innocenza”

Raffaele Sollecito continua a proclamarsi innocente e dice di essere convinto anche dell’innocenza di Amanda Knox: nessuno dei due sarebbe coinvolto nell’omicidio a Perugia di Meredith Kercher. “Non sono qui per cambiare versione”, ha spiegato Sollecito in conferenza stampa.
A cura di Susanna Picone
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“Sia io che la mia famiglia crediamo all’innocenza di Amanda. Crediamo profondamente all’innocenza di Amanda e non esiste nessun ritrattamento da parte mia in questa nuova fase processuale”: così, in una conferenza stampa convocata per illustrare il ricorso in Cassazione contro la condanna per l’omicidio di Meredith Kercher nell’appello bis, Raffaele Sollecito ha chiarito quanto emerso nelle ultime ore a proposito di quella che è stata descritta come la volontà dell’imputato di “cambiare versione” scaricando la sua fidanzata dell’epoca Amanda Knox. Sollecito, seduto accanto al suo legale Giulia Bongiorno, ha ribadito in conferenza stampa: “Non sono qui per cambiare versione, solo un pazzo o un criminale lo farebbe. Io non sono né pazzo né criminale, sono una persona innocente”. L’imputato ha dunque chiarito che ci sono delle novità nel ricorso in Cassazione da lui presentato ma non nella direzione riportata dalla stampa.

Omicidio Meredith, Sollecito: “Il memoriale di Amanda mi scagiona”

Quello che è stato notato – ha spiegato Sollecito – è che i giudici di Firenze non basano la loro convinzione di colpevolezza sulle prove scientifiche, ma la base fondante della condanna è appoggiata su un memoriale che ha scritto Amanda mentre era in prigione: “In questo memoriale lei mi scagiona completamente e mi dichiara assolutamente estraneo”, ha spiegato Raffaele Sollecito. “Io chiedo oggi, nel 2014: se la base fondante di una colpevolezza è un memoriale in cui sono descritti dei fatti fondanti per la condanna e in cui io vengo scagionato, allora mi chiedo cosa c’entro”, ha continuato Sollecito. Nei giorni scorsi le difese dei due imputati hanno depositato i ricorsi alla Suprema corte. Per entrambi i legali chiedono l’annullamento della sentenza e quindi l’assoluzione. I difensori dell’ingegnere pugliese contestano nel complesso l’impianto della condanna di secondo grado. Il procedimento potrebbe essere trattato tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. La Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha ritenuto, il 30 gennaio scorso, l’ingegnere pugliese colpevole dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher insieme all’ex fidanzata, la studentessa americana Amanda Knox. Sollecito è stato condannato a 25 anni, la Knox a 28.

L’intervento dell’avvocato Bongiorno: presenti anomalie

“Noi crediamo nell'annullamento in toto per entrambi – ha detto in conferenza stampa il legale di Sollecito Giulia Bongiorno –  Se però si dicesse che sono troppe le anomalie per quanto riguarda Amanda Knox, se i giudici dovessero credere che effettivamente sono anomalie, approfondiscano cosa significano anomalie per Amanda. Non le estendano a Sollecito. Amanda non dice mai Raffaele era con me”. Bongiorno ha spiegato che nel ricorso in Cassazione presentano una ipotesi principale, e cioè che Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti e per questo propongono un annullamento della sentenza: “Nella stanza dove è avvenuto l'omicidio non vi sono tracce di Amanda e Raffaele – ha continuato la penalista – non è possibile una pulizia selettiva, lo abbiamo sempre spiegato”. L'avvocato Bongiorno ha poi chiarito che nell'atto è presente anche una “ipotesi subordinata” che riguarda la possibilità che nella prima parte della serata Amanda possa essere andata nella casa di via della Pergola così come lei stessa ha spiegato in un memoriale scritto in carcere. “A nostro parere ci sono delle anomalie e per dar peso alla versione di Amanda, ritenuta credibile dai giudici, si spiega che lei ha detto delle bugie a Raffaele. In ogni caso viene fornito un alibi. Noi chiediamo di non estendere le anomalie di Amanda a Sollecito”, ha ribadito Bongiorno.

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