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Merano, asilo espelle bambino perché vegano. Il Tar: “Il bimbo va riammesso subito”

Un asilo di Merano, in Alto Adige, aveva espulso un bambino a cui la madre faceva seguire una dieta vegana. Il tar ha dato ragione alla donna, il figlio è stato riammesso.
A cura di Davide Falcioni
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Con una sentenza dalla portata storica il Tar del Trentino Alto Adige ha accolto il ricorso di una donna di Merano, madre di un bambino che era stato espulso dall'asilo che frequentava perché si rifiutava di mangiare carne e cibi derivati da animali. Per i giudici, infatti, la dieta vegana è migliore di quella tradizionale e poterla rispettare è un diritto anche in una struttura scolastica.

Il contenzioso era iniziato a febbraio: la mamma del bambino aveva impugnato davanti al Tribunale Amministrativo la determinazione dirigenziale con la quale il Comune di Merano aveva allontanato il figlio dall’asilo nido. La dirigenza scolastica aveva deciso per l'espulsione del bambino dopo che la madre, dopo essersi vista negare pasti vegani per il piccolo, aveva rifiutato di presentare certificati medici ed esami di laboratorio che provassero le buone condizioni di salute del bimbo.

Di fronte ai giudici due diverse concezioni dell'alimentazione: da una parte quella tradizionale, che sostiene che la dieta vegana possa essere dannosa per i bambini; dall'altra quella della giovane mamma, per di più molto aggiornata sulle ultime novità scientifiche, tanto da dimostrare in sede di giudizio la superiorità dell’alimentazione vegana rispetto a quella "onnivora". La donna sostenevache la decisione dei dirigenti scolastici violava le norme costituzionale ed era gravemente discriminatoria, dal momento che chiedeva solo a lei la presentazione di un certificato medico sullo stato di salute del figlio. Il Tar dell’Alto Adige ha infine accolto la richiesta della donna, imponendo ai dirigenti scolastici la riammissione del bimbo e il pagamento delle spese legali.

La mamma del bambino ha commentato: "Non occorre nessuna certificazione per ottenere il pasto vegano a qualsiasi età, i genitori vegani non possono essere oggetto di discriminazioni, nemmeno mediante l’imposizione di condizioni o adempimenti ulteriori o differenti rispetto a quelli richiesti a tutti gli altri. Questa pronuncia – aggiunge la donna – sarà d’aiuto in tutti i casi futuri in cui gli istituti e le pubbliche amministrazioni cercheranno d’impedire ai cittadini di esercitare il proprio diritto a compiere scelte alimentari etiche".

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