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Meningite, esplode la psicosi: +130% di vaccini. Il ministero: “Non c’è nessuna emergenza”

Migliaia di persone si sono mobilitate per vaccinarsi contro la meningite, ma gli esperti spiegano: “È una crescita dettata dalla paura, ma dal punto di vista scientifico incomprensibile: non c’è nessuna epidemia in corso”.
A cura di Davide Falcioni
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Al Servizio di prevenzione dell’Asl Torino 1 parlano di 150 telefonate al giorno da settimane, ormai; numeri non dissimili da quelli di altri importanti città italiane dove è letteralmente esplosa la psicosi da meningite: solo negli ultimi giorni, dopo i casi registrati soprattutto in Toscana, un vero e proprio esercito di persone si è mobilitato per ottenere il vaccino.

In Lombardia, ad esempio, tra il gennaio e il novembre 2016 7.122 persone, contro i 1.795 dello stesso periodo dell’anno scorso, hanno acquistato il farmaco per vaccinarsi contro la meningite di ceppo B. Il vaccino, immesso sul mercato dal 2013, è il Bexsero e – come spiega il Corriere della Sera – costa 145 euro a confezione. In aumento esponenziale anche gli acquisti del Menveo, che protegge contro il ceppo C: è stata raggiunta quota 1.177 contro i 204 del 2015. Il costo del farmaco è di 99 euro. "È una crescita dettata dalla paura, ma dal punto di vista scientifico incomprensibile: non c’è nessuna epidemia in corso — spiega Maria Gramegna, alla guida degli uffici di Prevenzione della Regione —. È importante che si vaccinino soprattutto i bambini e i pazienti con deficit immunitari".

Nel pomeriggio il Ministero della Salute ha fatto sapere che non c'è nessun problema di approvvigionamento vaccini e nessuna emergenza sanitaria, ricordando l'importanza di seguire il calendario vaccinale e di consultarsi con il proprio medico in merito all'opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni.

Gli esperti: "Gli anziani farebbero meglio a vaccinarsi contro l'influenza"

Quella per la meningite è evidentemente diventata una psicosi: "La percezione del rischio, più forte, è dovuta al rapido decorso della patologia –  dice, intervistato dal Mattino, Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità – "Gli anziani farebbero meglio ad aderire alla campagna contro l'influenza che, per problemi correlati, uccide 7-8000 persone all'anno". Secondo  Giulio Tarro, primario emerito del Cotugno di Napoli, "la meningite oggi ha una incidenza più di bassa di dieci anni fa", tuttavia da Roma a Palermo sono migliaia le persone che si sono sottoposte alla profilassi. Ben 500, il 2 e 3 gennaio, nella sola Chieti, in Abruzzo, tanto che nella vicina Lanciano l'affluenza record "ha finito col rallentare e intralciare la programmata attività legata al calendario vaccinale dei più piccoli", avverte l'azienda sanitaria.

Roma, le autorità: "Situazione spaventosa"

Anche a Roma la situazione appare fuori controllo e letteralmente "spaventosa", come spiega Roberto Ieraci, responsabile del primo servizio di vaccinazione della regione Lazioi: "Le richieste sono aumentate del 200 per cento, mai vista una cosa del genere; in questo periodo festivo stiamo vaccinando una media di 200 cittadini al giorno rispetto al vuoto dei periodi precedenti. Utilizziamo il vaccino quadrivalente che protegge contro il meningicocco C, A, W e Y. Noi abbiamo le scorte di farmaco perché il nostro è un grande ambulatorio di riferimento ma so che altrove i colleghi sono in difficoltà".

Carlo Signorelli, al vertice della Società italiana di igiene e medicina preventiva (Siti), spiega che "risulta un aumento del 70% delle richieste da parte delle Asl nel periodo settembre-dicembre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, con un picco del +130% di dosi fornite alle Asl nel mese di dicembre 2016. In queste ultime settimane i casi di meningite registrati hanno fatto notizia, pur non essendo in eccesso rispetto al trend storico. E' insomma scattata una sorta di psicosi accompagnata da una corsa disordinata ai vaccini che però, in vari casi, non è giustificata".

I medici: "Evitare ricorso indiscriminato ai centri vaccinali"

La corsa ai vaccini desta non poche preoccupazioni dunque, tanto che quattro grandi categorie mediche  hanno lanciato un appello affinché la psicosi cessi. La Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva (SItI), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e la Federazione Italiana dei Medici Pediatri (FIMP) affermano che la situazione epidemiologica "è nel nostro Paese in linea con la consueta incidenza della malattia, tranne che per la Regione Toscana dove le autorità sanitarie hanno intrapreso interventi straordinari di prevenzione". "Per gli adulti va evitato un indiscriminato ricorso ai centri vaccinali, ma vanno seguite le indicazioni delle strutture sanitarie locali e vanno eventualmente effettuate valutazioni caso per caso con il proprio medico di fiducia in funzione di particolari  esposizioni". I medici infine auspicano che le Regioni "provvedano rapidamente a investire risorse umane nelle aziende sanitarie per fornire un servizio adeguato ai cittadini soprattutto in previsione dell'imminente implementazione del nuovo calendario vaccinale nazionale che rappresenta un elemento fondamentale per  la protezione della salute dei cittadini".

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