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Megan Silberberger, la prof eroina che ha lottato con lo studente killer di Seattle

L’insegnante avrebbe afferrato il braccio del 14enne Jaylen Fryberg nel tentativo di disarmarlo. I due, stando al racconto di uno studente, avrebbero lottato per alcuni minuti. Poi lo studente, che ha ucciso una compagna, si è tolto la vita.
A cura di Susanna Picone
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Una professoressa avrebbe tentato di fermare Jaylen Fryberg, lo studente 14enne che ieri ha estratto una pistola e ha aperto il fuoco sui suoi compagni del liceo di Marysville, a nord di Seattle. Lei, stando al racconto di uno studente, avrebbe trovato il coraggio di affrontare il giovane che aveva già ucciso una compagna e ferito altri ragazzi. La donna si chiama Megan Silberberger e, come ha raccontato un testimone alla Kiro Tv, ha affrontato Jaylen Fryberg nel tentativo di disarmarlo. La prof e lo studente hanno lottato per alcuni istanti, lui ha puntato l’arma al collo della donna e poi l’ha rivolta contro se stesso togliendosi la vita. La ricostruzione del testimone ora attende una conferma ufficiale. Intanto, è emerso che tra le vittime del killer studente ci sono anche due suoi cugini, rimasti feriti nella sparatoria. I due ragazzi sono ricoverati in gravi condizioni. Non è chiaro perché Jaylen abbia preso di mira anche loro. Il nonno ha detto che tutti e tre sono cugini e abitano vicini.

Chi era Jaylen Fryberg, lo studente che ha sparato nella scuola

Intanto, a 24 ore dall’ennesima sparatoria americana, la polizia continua a indagare nel tentativo di scoprire il movente. Dell’attentatore si sa che era uno studente del primo anno di liceo. Il ragazzo, un nativo americano, discendente della tribù Tulalip, aveva un profilo su Twitter al quale aveva affidato poche ore prima della sparatoria un messaggio inquietante: “Non durerà, non potrà mai durare”. Pare che avesse problemi con la propria ragazza. Sui social si vedono diverse foto, alcune con un fucile da caccia in mano: “È il più bel regalo che abbia mai ricevuto per il mio compleanno. Amo i miei genitori”, è quanto si legge in un messaggio che lo studente aveva scritto riferendosi al fucile regalato dai genitori. Jaylen è stato descritto come un tipo pienamente coinvolto nell’attività della scuola. Faceva parte della squadra di football e di lotta. Non sarebbe stato un ragazzo isolato ma negli ultimi mesi aveva perso serenità e spesso si sfogava sui social network con toni duri e a volte violenti.

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