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Mediaset, vertice notturno del Pdl: “Berlusconi non farà cadere il Governo”

Dopo aver bloccato i lavori alle Camere, il Cavaliere ha convocato i big del partito a Palazzo Graziali per fare il punto sulla decisione della Cassazione di fissare per il 30 luglio l’udienza del processo. E sceglie la linea soft: “No alla caduta del Governo, ma necessarie misure su Imu e Iva”.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo la bagarre in Aula col Parlamento bloccato dal PdL per il caso Mediaset e l'allarme sulla tenuta del Governo, Silvio Berlusconi ha tenuto un lungo vertice a Palazzo Grazioli finito solo a tarda notte: il riassunto dell'incontro si riassume nel fatto che il partito di centrodestra sceglie la linea morbida nei confronti dell’esecutivo. Il Cavaliere ha riunito i big del Popolo della Libertà, da un parte, per calmare i falchi, dall'altra, per studiare le contromosse dopo la decisione della Cassazione di anticipare i tempi dell'udienza per il processo Mediaset. Come spiegano anche Repubblica e Corriere della Sera, Berlusconi lavora su due piani: per quanto riguarda l'ipotesi condanna, il collegio difensivo punta a dilazionare i tempi e ottenere un rinvio della decisione della Suprema corte, anche se nel corso del vertice c'è poi anche chi avrebbe suggerito come ulteriore via d'uscita quella di chiedere la grazia al presidente della Repubblica. Per quel che concerne il Governo, si continuerà ad incalzare sui provvedimenti economici su Imu e Iva.

Nel frattempo il premier Enrico Letta è salito al Quirinale e ha parlato con il presidente della Repubblica: “Si va avanti con forte determinazione“, ha commentato, come riportato dal Corriere della Sera. “Quando scende dal Quirinale Enrico Letta appare rassicurato. Il colloquio con Napolitano lo ha convinto che la linea è l’unica possibile, il presidente del Consiglio tirerà dritto mostrando di non curarsi troppo del caos che si è scatenato in Parlamento. Continuerà ‘a lavorare per gli italiani' a testa bassa, ostentando (per quanto possibile) una calma olimpica” scrive il Corsera. Nessuna rottura dunque nemmeno dal fronte del Popolo della Libertà. Berlusconi & c. hanno fatto rientrare l'ipotesi Aventino, così come l'opzione dimissioni di massa. Non è esclusa, invece, un'altra manifestazione nazionale, come quella di qualche mese fa di fronte al tribunale di Milano e a Brescia. Peraltro, proprio ieri, il partito di centrodestra ha presentato una proposta di legge che vuol punire col carcere fino a 3 anni chi contesta in piazza.

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