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Maxi furto di dipinti al museo di Verona: 13 arresti, opere d’arte individuate in Moldavia

Tra gli arrestati una decina di moldavi e due italiani. Nel novembre scorso alcuni banditi armati e incappucciati avevano trafugato dal museo di Castelvecchio 17 opere, tra cui capolavori di Rubens, Mantegna, Tintoretto, Pisanello.
A cura di Susanna Picone
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Tredici persone sono state arrestate con l'accusa di avere organizzato e partecipato alla rapina compiuta a Verona lo scorso 18 novembre al museo di Castelvecchio. Tra gli arrestati ci sono dieci persone di nazionalità moldava e due italiani. L’operazione, condotta dalla Squadra mobile scaligera e dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico e coordinata dal sostituto procuratore Gennaro Ottaviano, è ancora in corso per recuperare la refurtiva che sarebbe già stata individuata in Moldavia. Nove arresti sono stati eseguiti in Moldavia e gli altri a Verona e, da quanto si è appreso, è stato individuato anche il basista e chi ha favorito l'azione dei banditi. Il basista, da quanto emerso finora, sarebbe la guardia giurata in servizio a Castelvecchio la sera della rapina. Tra gli arrestati ci sarebbe inoltre la compagna del fratello della guardia giurata, di origine moldava. La donna è ritenuta dagli investigatori la persona che ha fatto da tramite tra i basisti a Verona e la manovalanza moldava.

Rubati capolavori di inestimabile valore – Il clamoroso furto di opere d’arte al museo di Castelvecchio risale allo scorso 18 novembre, quando alcuni banditi armati e incappucciati portarono via 17 dipinti tra cui capolavori di inestimabile valore firmati da Rubens, Mantegna, Tintoretto e Pisanello, praticamente le opere più preziose presenti al museo. Tra i dipinti rubati anche la “Madonna della quaglia” di Pisanello, il “Ritratto di bambino con il disegno” di Giovanni Caroto, il “San Girolamo penitente nel deserto” di Jacopo Bellini. La banda entrò nel museo di Verona all’orario di chiusura e dopo aver minacciato custode e cassiera portò via i dipinti. Dopo il furto, i banditi scapparono con le opere d’arte a bordo dell’auto di una guardia giurata. L’auto fu ritrovata alcuni giorni dopo a Brescia.

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