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Matteo Renzi: “Pensare a creare lavoro e meno a come riformarlo”

Job Act, flessibilità e aiuti di Stato per due anni a chi perde il lavoro. Il segretario Pd parla da Fazio di articolo 18: “Da 20 anni ne parliamo e nel frattempo le aziende straniere non investono perché non sanno cosa faremo”.
A cura di Andrea Parrella
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Matteo Renzi è stato ospite di Fabio Fazio a "Che Tempo che fa", affrontando i temi politici più delicati, all'ordine del giorno nelle ultime ore. Partendo dal lavoro e il progetto del Job Act, questione centrale, si è passati alla Web Tax, la Legge elettorale e un'ipotesi di riforma scolastica. Un Renzi a tutto tondo che ha anche affrontato la questione del dualismo con Grillo, dando atto ai 5 stelle di avere ragione in merito alla loro polemica sugli affitti d'oro posta quest'oggi, di avere spesso ragione, ma di soffrire molto l'esigenza di urlare costantemente allo scandalo. Ecco una sintesi delle sue argomentazioni sui vari punti.

Il Job ActIl lavoro è la cosa più importante, manca la fiducia, il senso di possibilità. C'è bisogno di dare garanzie a chi il lavoro lo perde. Oggi abbiamo un lavoratore su tre che è in cassa integrazione. Utilizziamo il voto delle primarie per fare le cose sul lavoro che da vent'anni diciamo e che non si fanno mai. La politica innanzitutto deve fare una cosa: tagliarsi. Se la politica non stringe la cinghia non siamo più liberi su nulla. Ieri è passato il Dl su abolizione province. Fare queste cose ci dà credibilità per intervenire su due cose essenziali: scuola e lavoro. I nostri dati sono pessimi e la questione non si risolve parlando di questioni ideologiche. Si inizia da una cosa: quali sono i settori su cui vogliamo investire? Come riusciamo a liberare le energie della nostra forza lavoro? Il Job Act punterà sulla definizione di questi due punti. 

Contratto di lavoro unico e reddito di base e Articolo 18 – Dopo le parole di Landini, che ieri ha suggerito di tornare alla forma dell'articolo 18 con gli stessi criteri che aveva prima delle riforma Fornero, Renzi ha spiegato di essere parzialmente d'accordo: "Contratto unico vuol dire che oggi un venticinquenne passa per molte forme di contratto senza poter fare progetti. Io quello che dico è che inizialmente una persona avrà un contratto a tempo determinato con lo Stato che si fa carico della formazione di quella persona: ovvero un'indennità che per due anni offre la possibilità di vivere in maniera dignitosa e, contemporaneamente una formazione professionale, seria, che non consente di fare un lavoretto a nero. E' un progetto che cambia le regole del gioco. Si deve avere il coraggio di dire che il lavoro non si crea con un contratto: il problema del lavoro non è contrattuale, il lavoro bisogna crearlo. L'Articolo 18 Oggi riguarda una parte di persone. Se oggi vieni licenziato per discriminazione non va bene. Ma se tu perdi il posto di lavoro devi avere una garanzia immediata da uno Stato che per i due anni successivi ti dà una mano. La discussione sull'articolo 18 riporta ad una casella di partenza, e nel frattempo, per questo motivo, le aziende da noi non investono.  Tre persone su un aereo, un solo paracadute, che è quel lavoratore che in Italia ha cassa integrazione. Agli altri due, lo Stato, in questi anni non ha parlato. La rivoluzione nel mondo del lavoro avviene se tutti abbandoniamo le certezze e capiamo che è necessario cambiare pagina.

Web Tax – Dopo aver precisato che la Web Tax non è stata proposta dal Pd, ma da un parlamentare del Pd al quale abbiamo spiegato fosse sbagliata (sottolineando così le divergenze esistenti con una certa ala del suo partito), il sindaco di Firenze ha illustrato il suo pensiero: "Questo è il paese che la prima cosa che fa è mettere tasse. Come affrontare l'iniquità che la diversa tassazione ai colossi internet prevede per i diversi stati? Bisogna creare le condizioni affinché internet divenga concretamente uno strumento per creare posti di lavoro. Ma parliamo anche di Servizio Civile Obbligatorio Europeo, abbiamo bisogno di un sentire comune. Io vorrei creare un servizio civile obbligatorio in Italia, inserendolo in un pacchetto. Ma a livello europeo dobbiamo avere il coraggio di dire che l'Europa non può essere il luogo dove andarci a lamentare, ma il luogo per sognare un futuro diverso".

Sugli affitti d'oro hanno ragione i 5 stelle – "La proposta dei 5 Stelle sugli affitti d'oro è giusta. Nessuno ha il patrocinio sulle buone idee. Bisogna uscire dall'idea di voler gridare allo scandalo sempre e comunque. Voi volete risparmiare 40 milioni? Va bene, ma ho chiesto a Grillo: mi date voi una mano sul Senato, e dei costi assurdi per i rimborsi dell'acquisto. Loro non sono un Movimento fascista, è un Movimento sfascista e sono in pochi a decidere, perché in parlamento ci sono molte brave persone."

Legge elettorale – Tra gli ultimi punti la legge elettorale, sulla quale probabilmente a febbraio si giungerà ad una svolta. Ecco le priorità di Renzi: "Qualsiasi modello che dia governabilità. Due vorrei che si sapesse la sera chi ha vinto. Sono certo che ce la facciamo entro febbraio, sono vent'anni che aspettiamo. Se facciamo una legge di maggioranza, siamo più credibili. Dopo questo, le Province abolite e il Job Act, si può parlare dell'unica cosa di cui l'Italia ha bisogno: la scuola. Vorrei rivalutare gli insegnanti, che sono quelli che fanno più politica di tutti e che vedono da anni passarsi sulla testa tantissime riforme. Si da ragiona ai figli, mai agli insegnanti quando si va al ricevimento, gli insegnanti dai politici andrebbero ringraziati. Il vero nostro problema è la scuola media. Tutto il dibattito sul lavoro ha senso se tu dai orizzonte di 20 anni. Noi diamo ai ragazzi delle medie lo stesso programma delle superiori, ma hanno 12-13 anni. In questi anni avrebbero bisogno di essere avvcinati alla cultura in senso lato, alla bellezza del vivere, ma non chiudendoli in un banco, ma creando strutture che gli permettano di capire il mondo, creare vitalità nelle scuole, creatività".

Lampedusa – Un pensiero infine a Lampedusa e quanto sta accadendo in questi giorni, ultima notizia quella della reclusione nel Centro Immigrati di un membro del suo partito: "La Nicolini è davvero un sindaco serio. Sono stato a Lampedusa a prescindere, aldilà di quanto accaduto dal centro. Lampedusa è la bellezza degli abitanti che hanno portato sconosciuti in casa loro, non è solo emergenza. Sono stato anche nella Terra Dei Fuochi, nella settimana di Natale ho portato il Pd nei luoghi più critici d'Italia in questo momento" 

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