20 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Matteo Renzi News non è gestita dal Pd”, ma il collaboratore di Renzi si tradisce su Facebook

Le strategie comunicative utilizzate dal Pd e da Matteo Renzi sui social tornano sulla graticola. Dopo gli attacchi pervenuti a inizio settimana a causa di alcuni post diffusi dalla pagina ufficiale del Pd e da quella “non ufficiale” Matteo Renzi News, a causa di un epic fail in piena regola si scopre che la pagina considerata assoltamente non riconducibile al Partito Democratico, a detta dell’ufficio stampa Pd, sarebbe in realtà gestita da consulenti molto vicini a Matteo Renzi. Una sorta di strategia populista che cerca di rincorrere la scia grillina nel tentativo di recuperare terreno su social e web attualmente presidiati dal Movimento 5 Stelle.
A cura di Charlotte Matteini
20 CONDIVISIONI
Immagine

Pochi giorni fa la comunicazione del Partito Democratico è finita sul banco degli imputati. In particolare, un post diffuso dalla pagina Facebook ufficiale del Pd, attraverso un'errata traduzione di un articolo pubblicato dal News York Times dedicato all'addio di Totti e al significato che questo addio aveva per la città di Roma, addossava le colpe del malgoverno al sindaco del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi. Nell'articolo originale del quotidiano americano, però, il giornalista parlava del malgoverno degli ultimi 10 anni e non solo di Virginia Raggi, peraltro mai nominata nel pezzo. Il Movimento 5 Stelle ha attaccato il Pd, ma dal Pd non è arrivata alcuna smentita. Nelle stesse ore la pagina "Matteo Renzi News" diffondeva un fotomontaggio del segretario del Pd e dell'ex capitano della Roma paragonandone l'importanza: "Orgogliosi di questa generazione. Due grandi capitani", recitava il testo del "meme". Il post è stato violentemente criticato e preso in giro a causa dell'inconsistenza del paragone e numerosi militanti hanno espresso dubbi in merito alla strategia comunicativa utilizzata dal Partito Democratico.

Il Pd, però, a poche ore di distanza, con una nota ufficiale aveva respinto le critiche al mittente sostenendo che la pagina "Matteo Renzi News" non avesse nulla a che fare con il Pd, ma fosse in realtà gestita da liberi militanti: "Nel pomeriggio è arrivata la precisazione da parte dell’ufficio stampa del Pd, secondo il quale il sito non può essere considerato una voce ufficiale del partito: «In relazione alle polemiche apparse oggi riguardo un fotomontaggio che vede il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi accanto a Francesco Totti, l’Ufficio stampa del PD precisa che la pagina Facebook Matteo Renzi News non è riconducibile in alcun modo alle strutture di comunicazione del partito". In realtà, però, si scopre oggi che i fatti non stanno esattamente così come raccontati dall'ufficio stampa del Partito Democratico e anzi la pagina non ufficiale farebbe invece parte di una precisa strategia comunicativa del Pd messa in campo qualche mese fa.

Le due vicende, quella del "meme" ufficiale e quella del post di Matteo Renzi News, sono interconnesse non solo per questioni temporali, ma anche perché in quelle stesse ore molti utenti e molti addetti del settore hanno duramente contestato questo fenomeno ribattezzato dagli esperti "la grillizzazione della comunicazione del Pd", iniziando a porre domande insistenti e chiedendo a chi fosse stata "appaltata" la gestione della comunicazione del Partito Democratico, ufficiale e non ufficiale. Insomma, in sostanza da qualche mese a questa parte la comunicazione del Pd sembra inseguire le strategie comunicative del Movimento 5 Stelle, puntando a costruire e diffondere contenuti più populisti ed emotional e meno incentrati su messaggi "razionali", probabilmente, anzi quasi sicuramente, nel tentativo di recuperare spazi di discussione sul Web e sui social, attualmente presidiati dal Movimento 5 Stelle che di questo tipo di comunicazione ha fatto il proprio marchio di riconoscimento.

Come anticipato, nonostante la smentita ufficiale del Partito Democratico, la pagina Matteo Renzi News non è esattamente liberamente gestita da militanti non riconducibili in alcun modo all'organico del Pd, ma farebbe parte proprio di un'attenta strategia attivata dallo stesso partito. Nella mattinata di oggi, 1 giugno, in una discussione su Facebook tra il fact-checker Lorenzo Borga e Alessio De Giorgi – "renziano della prima ora”, fondatore di Gay.it e collaboratore di Matteo Renzi a Palazzo Chigi da maggio dell’anno scorso per occuparsi di “comunicazione digitale, Internet e social network. Quelli suoi, del premier, non quelli di Palazzo Chigi" – è venuta fuori la verità, a causa di un banalissimo errore commesso dallo stesso De Giorgi.

Scrive Borga: 

Alla stessa conclusione sono giunti anche Il Fatto Quotidiano e Linkiesta.it, senza tuttavia riuscire a provarlo. A confermare la vicinanza della pagina allo staff di Renzi sono fonti tra chi si è occupato della pagina in passato, che indicano nella figura di Alessio De Giorgi uno dei gestori. De Giorgi, “renziano della prima ora” e fondatore di Gay.it, è stato collaboratore di Matteo Renzi a Palazzo Chigi da maggio dell’anno scorso, per occuparsi di “comunicazione digitale, Internet e social network. Quelli suoi, del premier, non quelli di Palazzo Chigi“, come ha affermato lui stesso in un’intervista a Repubblica di maggio 2016. Proprio qualche mese più tardi la pagina – che aveva il nome di “Matteo Renzi è il nostro Presidente“, fondata nel 2014 – sarebbe passata nelle sue mani, grazie ad uno scambio con i precedenti amministratori.

È da quel momento, in piena campagna referendaria, che i toni diventano più accesi e gentisti, lo storytelling sul premier più incisivo ed il linguaggio si avvicina prepotentemente allo stile del Movimento 5 Stelle. Compaiono gli incessanti inviti a CONDIVIDERE i post e la grafica ed il lettering divengono via via più accurati e selezionati. Iniziano ad essere condivisi anche numerosi video sottotitolati, visibili in particolare navigando da smartphone, sempre più simili per grafica e contenuti a quelli condivisi dagli altri canali vicini al Renzi ed al PD. Il numero dei contenuti cresce fino a 8-9 post al giorno, quasi sempre foto modificate e infografiche: materiale che richiede una quantità di tempo rilevante per essere editato con una grafica accattivante.

In un post pubblicato su Facebook da Borga e dedicato proprio alla grillizzazione delle strategie comunicative del Partito Democratico, De Giorgi è intervenuto per replicare e far valere le proprie ragioni: "Anche a me imbarazzano alcuni contenuti delle nostre pagine non ufficiali – che non sto gestendo, sia chiaro -, ma credo anche che qualche scivolone ci possa stare e sia tutto sommato anche innocuo, fosse solo che sappiamo bene che il dibattito di queste ultime 24 ore rimane confinato nella bolla della bolla della bolla", ha sostenuto De Giorgi. "Tuttavia l’ultimo post pubblicato dallo stesso De Giorgi dalla pagina Matteo Renzi News risale ad appena 3 giorni fa: è chiaro l’intento di nascondere il collegamento tra lo staff del premier e la pagina, definita non ufficiale", sostiene però Borga nella sua analisi, circostanza che viene contestata dal consulente di comunicazione, che replica: "Perdona, ma cosa significa ‘l’ultimo post pubblicato dallo stesso De Giorgi dalla pagina Matteo Renzi News risale ad appena 3 giorni fa'".

Alla richiesta di chiarimento, Borga replica che da analisi incrociate risulterebbe che De Giorgi sia effettivamente l'amministratore di questa pagina non ufficiale. Nel tentativo di difendersi ulteriormente, però, De Giorgi commette un errore fatale, svelando l'arcano: "Cioè? Mi puoi dire di più? Le risulta che io sia l'amministratore della pagina? Mi può fornire qualche prova a supporto?", postando il commento con l'account della pagina Matteo Renzi News. Un vero e proprio epic fail che svela quanto in realtà comunicazione populista della pagina non ufficiale sia in realtà parte di una strategia molto precisa, gestita da consulenti molto vicini sia al Pd che allo stesso Matteo Renzi.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views