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Matteo Renzi annuncia il suo tour. Va in scena il mistero buffo del governo

Dopo Lorenzo negli stadi avremo Matteo nei teatri: il premier annuncia un tour italiano per raccontare le cose fatte dal governo. Insomma: non essendo capace di condurre l’Italia fuori dal tunnel, ha pensato bene di arredarlo.
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Dopo Lorenzo negli stadi avremo Matteo nei teatri. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ormai posseduto dal morbo dello storytelling, annuncia a Pesaro un tour in cento teatri «per raccontare bene le cose che stiamo facendo». Vuole raccontare bene il vuoto. E non essendo evidentemente capace di condurre l'Italia fuori dal tunnel ha pensato bene di arredarlo.

«Vorrei scegliere dei teatri, dei luoghi di bellezza, partendo da qui, e vediamo insieme se le cose che stiamo facendo stanno coinvolgendo le persone o se stiamo perdendo la freschezza, come tutti i politici», dice il premier. L'applausometro come misura della politica; l'Italia tramutata in una Leopolda permanente; il Paese rappresentato come una grande platea da educare e se possibile ipotizzare, sicuramente intortare di monologhi, numeretti sulle lavagne, tweet, post, hashtag. La sostanza è rimandata a data da destinarsi: nel grammelot renziano ci va tutto e il contrario di tutto, è la suggestione, bellezza e tu non puoi farci niente. Il fumo è in scena, per l'arrosto passare a data da destinarsi. Ma siamo sicuri che i cento teatri accoglieranno poi così bene il soliloquio di fuffa? Chi è di scena: quando si alzerà il sipario lo sapremo.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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