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Matteo Farina, il 19enne morto di tumore che la Chiesa vuole beatificare

La documentazione per la sua beatificazione sta per passare in mano al Vaticano dopo essere stata approvata dalla curia brindisina, nel frattempo online e sui social è nata una campagna spontanea per raccontare la sua storia con l’hashtag #matteodonodidio.
A cura di A. P.
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Per i gruppi cattolici che sostengono la sua storia, anche attraverso i social, ormai è già un beato a tutti gli effetti anche se l'iter che dovrà portare alla sua effettiva beatificazione ha solo superato il primo scoglio e ora dovrà passare al vaglio della Chiesa Romana perché possa accertarne la validità ed esprimere il suo giudizio sul caso. Stiamo parlando di Matteo Farina, un giovane nato ad Avellino ma cresciuto e morto a Brindisi il 24 aprile 2009 a soli 19 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al cervello. Del resto la storia di Matteo è del tutto speciale, come hanno testimoniato davanti alle autorità ecclesiastiche locali tutti quelli che lo hanno conosciuto in vita.

Bravissimo a scuola dove poteva vantare tutti dieci, voce da popstar, abile nello sport e nella musica, Matteo è ricordato come leader nato che però si metteva sempre al servizio degli altri e sfruttava le sue doti fuori dal comune per diffondere la parola di Dio. Il 19enne infatti era un fervente cattolico che sfruttava ogni occasione e opera per mettere in pratica quella che lui chiamava la sua "missione di infiltrato tra i giovani". Un fede incrollabile anche di fronte alla brutale malattia che lo aveva colpito, un male che anzi aveva rafforzato la sua  caparbietà come dimostrano gli scritti nei diari che ha lasciato.

Un'opera ricordata con forza da centinaia di fedeli che a lui hanno dedicato pagine web e profili sui social network lanciando su twitter l'hashtag ufficiale #matteodonodidio. Tutti infatti faranno il "tifo" per lui quando il 24 aprile prossimo si aprirà la sessione conclusiva della fase diocesana del processo di beatificazione che si è aperto nel settembre dell'anno scorso. Nella Cattedrale di Brindisi infatti verranno apposti i sigilli  all’inchiesta della Curia locale e gli atti dell'incartamento saranno affidati al Vaticano per il passo conclusivo. Se il processo di canonizzazione si concluderà positivamente, Matteo sarà il primo beato del Salento.

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