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Matematica e sgravi fiscali, la Francia è il nuovo paradiso delle aziende hi-tech

Parigi ha attratto 17mila società, tra cui i centri di ricerca di Google, Microsoft e Huawei, grazie a politiche fiscali vantaggiose e incentivi economici per le nuove start up.
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Il posto ideale in Europa dove insediare i centri di ricerca e sviluppo è la Francia. Questo perché il paese transalpino offre ad aziende private e strutture pubbliche scienziati di primissimo livello, ottime scuole di formazione e, soprattutto, incentivi economici eccezionali. Oggi, sulle rive della Senna, sono presenti i quartier generali di più di 17mila aziende operative nel comparto hi-tech, alcune di queste di primissimo piano come Microsoft, Google e la cinese Huawei. E uno degli assi nella manica di Monsieur Hollande nell'attrarre queste realtà così competitive a livello mondiale riguarda gli incentivi economici e gli sgravi fiscali di cui queste compagnie possono godere. Secondo l'ultimo report di Bloomberg, multinazionale statunitense specializzata nel campo dell'informazione economica e finanziaria, le compagnie presenti sul suolo francese hanno potuto godere di agevolazioni fiscali pari a circa 5.6 miliardi di Euro solo relativi al 2014 facendo così di Parigi il luogo ideale dove insediare strutture di ricerca e business in Europa. E sebbene in molti ipotizzino, anche nella stessa Francia, che molte aziende possano in realtà utilizzare tali aiuti di stato per portare avanti business differenti, i risultati conseguiti danno più che ragione a chi – come l'attuale governo in carica –, continua a sostenere l'utilità di tali politiche e l'efficacia in termini occupazionali delle stesse. È opportuno sottolineare che la ricetta scaccia crisi di Parigi, che sta contribuendo a far diventare la Francia una delle prime potenze tecnologiche europee, ha visto gli albori già negli anni '80 venendo poi perseguita dai Presidenti che si sono succeduti all'Eliseo nel corso degli ultimi trent'anni e vedendo in Nicolas Sarkozy uno dei più strenui sostenitori.

Il talento cartesiano tutto transalpino

“Gli incentivi alla ricerca rappresentano un fattore decisivo per l'economia nazionale – ha affermato a Bloomberg Olivier Piou, direttore della società di sicurezza digitale Gemalto –. La struttura fiscale di Parigi fa si che la Francia sia di gran lunga realtà più attrattiva in Europa. A questo, inoltre, si deve aggiungere la nota propensione dei transalpini alla logica cartesiana, oggi strumento essenziale per sviluppare i più differenti segmenti di business”. Basti pensare che nel 2014 si sono laureati nel paese transalpino poco più di 276mila studenti in matematica e discipline strettamente collegate ad essa come la statistica. Con questi dati, frutto di un piano di crescita industriale pianificato negli anni, la Francia si pone al secondo posto in Europa per numero di laureati in queste materie subito dopo la Germania, capolista continentale– secondo gli ultimi dati diffusi dall'Eurostat per quanto riguarda il settore manufatturiero ed industriale – e il Regno Unito, paese leader nei servizi economici e finanziari.

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Parigi, inoltre, garantisce alle compagnie internazionali che allestiscono all'ombra della Torre Eiffel i loro uffici anche incentivi di altra natura, quali quelli fiscali per le società che sviluppano centri di ricerca che vengono sostenuti direttamente da aziende controllate dallo Stato, quale l'Agence française pour les investissements internationaux (ovvero l'agenzia nazionale per gli investimenti esteri, consultabile al sito: http://www.invest-in-france.org/fr).

Perché investire in Francia?

“Le agevolazioni e gli incentivi non rappresentano la nostra unica motivazione in relazione alla scelta di venire in Francia – ha affermato Isabelle Leung, portavoce di Huawei in Francia –. Ovviamente rappresenta un vantaggio evidente rispetto ad altre realtà ugualmente concorrenziali. Ma, per quanto riguarda la nostra azienda, siamo qui anche perché il personale presente e i candidati per le posizioni aperte hanno un livello estremamente competitivo, a questo si deve aggiungere poi la presenza di un ecosistema favorevole alla crescita della nostra realtà e ad un ambiente per la ricerca molto stimolante”. Secondo gli addetti ai lavori gli specialisti transalpini – siano essi matematici, ingegneri o fisici –, risultano sul mercato internazionale qualificati almeno quanto i colleghi più noti della Silicon Valley, ma dalla loro hanno un prezzo del costo del lavoro nettamente più basso. Fattore questo che contribuisce all'insediamento delle aziende in Francia, portando direttamente alla creazione sia di nuovi posti di lavoro nel comparto tecnologico sia, più in generale, nel tessuto produttivo nazionale.

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Google, ad esempio, ha continuato nel corso degli ultimi anni a convogliare ricercatori e specialisti verso la sede parigina al fine di creare una struttura sempre più competitiva. Oggi sono circa cento gli ingegneri che lavorano nella periferia della Capitale all'opera in differenti campi: dallo sviluppo di YouTube a progetti artistici innovativi.

“Il talento – hanno spiegato dalla sede Google parigina –, è quello che siamo venuti a cercare da queste parti. Per questo motivo stiamo continuando ad assumere personale”. È opportuno sottolineare che la situazione economica transalpina è tutt'altro che rosea e alla prestazione straordinaria del comparto hi-tech fa, purtroppo, da contraltare il mercato del lavoro interno sedimentato su schemi produttivi ormai superati. “Sì è vero la Francia sta migliorando le sue prestazioni grazie al settore delle innovazioni tecnologiche – ha affermato Thomas Gross, condirettore della società Sogedev che aiuta le aziende a godere degli sgravi fiscali proposti dal governo –, ma questo non è sufficiente a invertire la tendenza che vede la crescita del Paese diminuire costantemente. Gli alti costi del lavoro e l'assenza di flessibilità rappresentano ancora una zavorra per l'economia nazionale”.

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