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Massacrata nella villa abbandonata: sui vestiti del marito c’è il sangue di Giulia

Tracce di sangue di Giulia sui vestiti del marito Matteo Cagnoni, sono state evidenziate nella perizia medico legale prodotta dei consulenti della Procura di Ravenna. Il ‘dermatologo dei vip’ è in carcere da quattro mesi per l’omicidio della ex moglie Giulia Ballestri uccisa il 19 settembre 2016 con 10 bastonate in faccia.
A cura di Angela Marino
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C'è sangue sugli oggetti e sugli indumenti sequestrati a Giulio Cagnoni la sera dell'omicidio dell'ex moglie. Secondo gli esperti quelle tracce appartengono a Giulia Cagnoni. La 39enne è stata uccisa a bastonate in faccia la notte del 16 settembre nella villa di famiglia nel centro di Ravenna. Gli inquirenti l'hanno trovata seminuda e massacrata nella cantina del casolare in via Padre Genocchi, a pochi passi dai giardinetti pubblici.

La perizia

La perizia realizzata da Susi Pelotti, ordinario di medicina legale all’università di Bologna, e Carlo Previderè, genetista dell’università di Pavia e già consulente nelle indagini sulla strage di Erba e sull’omicidio di Yara Gambirasio, riguarda tutte le tracce biologiche classificate all'interno dell’inchiesta che vede indagato il medico 51enne per il brutale assassinio della donna dalla quale si stava separando forensi hanno esaminato le tracce biologiche trovate sui jeans sulle scarpe del dermatologo ravennate.

I vestiti insanguinati

Gli scienziati forensi hanno esaminato gli oggetti sequestrati dopo l’arresto di Cagnoni, avvenuto nella casa del padre, a Firenze la notte del 20 settembre 2016. Tra questi i jeans sui quali erano presenti macchie di sangue ritenute compatibili con quello di Giulia Ballestri. Sangue di Giulia ritenuto compatibile con quello della vittima  è stato anche rintracciato sulle scarpe marca ‘Timberland' trovate nella casa di Firenze. Le calzature potrebbero, però, appartenere a Mario Cagnoni, padre di Matteo, indagato favoreggiamento. Secondo le ipotesi del pm, Cristina D'Aniello, il medico avrebbe aiutato il figlio a occultare il corpo della nuora nel vecchio villino di famiglia.

L’arma del delitto

Interessante per i periti è anche il frammento trovato nelle tasche del dermatologo 51enne. Tra le ipotesi c'è quella che possa trattarsi di un frammento del bastone adoperato come arma del delitto. Anche sull'impugnatura del bastone sarebbe stato rinvenuto del Dna ritenuto compatibile con quello del Cagnoni. 

Ravenna, la villa dove è avvenuto l'omicidio
Ravenna, la villa dove è avvenuto l'omicidio

L’ex marito: "Sono innocente"

Matteo Cagnoni è stato arrestato dopo una rocambolesca fuga dalla casa del padre, a Firenze, dove si trovava con i due figli di 6 e 11 anni. Il medico – molto noto nella Ravenna bene per essere il ‘dermatologo dei vip' e per la sua partecipazione a diversi programmi televisivi – presentava alcune ferite sul viso. Il 51enne giustificò quei graffi dicendo di esserseli procurati mentre fuggiva attraverso piante e rovi, prima di essere acciuffato da un poliziotto. Secondo gli inquirenti, però, quei segni potrebbero essere stati lasciati dalle unghie di Giulia in un disperato tentativo di difesa. Cagnoni, in carcere dal suo arresto con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, si proclama innocente. L'uomo, invece, ha puntato il dito contro il nuovo compagno della ex moglie, un imprenditore, il quale a sua volta accusa Cagnoni di aver perseguitato Giulia, di averla fatta seguire da un investigatore e di aver messo sotto controllo il suo telefono.

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Una separazione difficile

Movente, nelle ipotesi della Procura, sarebbe la controversa separazione della coppia. Da un anno Giulia aveva una relazione con un altro uomo sebbene lei e l'ex marito vivessero ancora da separati nella stessa casa a casa a pochi passi dal macello, a Ravenna. Da mesi ormai Cagnoni si stava alienando la proprietà di diversi beni intestandoli ad altri familiari proprio nel contesto della separazione. I due, stando a quanto riferito dal dermatologo si sarebbero visti nella villa dismessa la mattina del 19 settembre, per discutere della divisione di alcuni quadri. La donna è stata trovata morta l'indomani nel seminterrato della villa. Al vaglio degli inquirenti anche un messaggio WhatsApp ‘sospetto'. La sera prima del delitto, infatti, poco dopo l'una di notte, quando gli inquirenti non avevano ancora comunicato la notizia dell'omicidio, Cagnoni inviò un messaggio alla sua segretaria: "Ciao Giorgia. Per favore annulla tutti gli appuntamenti di domani. È successa una tragedia".

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