Marò, Mattarella: “Lotteremo per portarli a casa”
"L’Italia continuerà a battersi con determinazione perché Massimiliano Latorre possa restare in Italia e Salvatore Girone possa tornarci al più presto", lo ha assicurato questa mattina il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato è intervenuto sulla questione dei due marò accusati di omicidio in India durante il suo discorso alla Conferenza degli ambasciatori i programma oggi alla Farnesina. "Massimo impegno di tutti anche per restituire alla libertà e all’affetto dei loro cari i quattro tecnici" rapiti di recente in Libia, così come "resta massimo lo sforzo anche nei confronti di padre Paolo Dall’Oglio" ha proseguito Mattarella ricordando il religioso per cui ieri anche Papa Francesco ha rivolto un accorato appello. "L'Italia è un paese pronto a proteggere i propri cittadini nel mondo" ha sottolineato infatti Mattarella. Al Capo dello Stato ha fatto eco il ministro degli esteri Paolo Gentiloni che ha assicurato: "Confermo l’impegno del Governo per difendere le ragioni dei Marò, Massimiliano Latore e Salvatore Girone, nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare".
Sui due fucilieri di marina infatti l'Italia si appresta a intraprendere una difficile procedura internazionale che già dalle prime battute appare molto ostica. Dopo l'annuncio della richiesta di arbitrato internazionale da parte dell'Italia infatti l'India ha già annunciato di volersi opporre alla richiesta. La richiesta italiana sarà discussa nell'udienza in programma il prossimo agosto al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) di Amburgo. In quella sede New Delhi ha deciso di dare battaglia per ribadire la necessità di giudicare i due marò in India dove sono accusati di aver ucciso due pescatori nel febbraio 2012 mentre erano in servizio antipirateria al largo del Kerala a bordo della petroliera Enrica Lexie. Non solo, oltre a rivendicare la sua giurisdizione sulla vicenda l'India si opporrà alle misure cautelari chieste dall'Italia cioè il rientro di Girone in Italia e la permanenza di Latorre in patria.
