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Marina Berlusconi su Elisabetta Sgarbi: “Io incompatibile con la cultura? Arroganza”

Marina Berlusconi ha commentato le recenti dimissioni del direttore editoriale Bompiani, Elisabetta Sgarbi, in una lettera inviata al quotidiano “Il Foglio”. Ha spiegato il suo punto di vista sulla presunta incompatibilità di due visioni diverse di cultura, di cui si è parlato a seguito della decisione della Sgarbi, concludendo: “essere considerata incompatibile con chi mostra una tale arroganza non mi dispiace affatto”.
A cura di Federica D'Alfonso
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In una lettera inviata al quotidiano Il Foglio il presidente di Mondadori, Marina Berlusconi, ha spiegato il suo punto di vista in merito alle dimissioni di Elisabetta Sgarbi da direttore editoriale del marchio Bompiani. Lunedì 23 novembre sono state rese ufficiali le dimissioni della Sgarbi, e degli editori Mario Andreose ed Eugenio Lio e la decisione, presa insieme ad un gruppo di scrittori fra i quali Umberto Eco, di fondare una nuova ed indipendente casa editrice, "La nave di Teseo". Molto si è parlato in questi giorni di questa mossa, senz'altro connessa all'acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori e alle perplessità avanzate, Eco in testa, da molti autori ed editori. Alle considerazioni circa la presunta "incompatibilità con la cultura" di Marina Berlusconi che hanno motivato la scelta di abbandonare Bompiani, lei stessa ha risposto nero su bianco questa mattina.

Umberto Eco, raccontando la motivazione che lo ha spinto ad intraprendere la nuova avventura editoriale con la Sgarbi aveva raccontato di un incontro, quello fra l'ex direttore editoriale Bompiani e Marina Berlusconi, caratterizzato dall'incompatibilità: "si sono incontrate per non capirsi Elisabetta Sgarbi e Marina Berlusconi", ha affermato Eco. Marina Berlusconi ha prontamente fornito la sua versione: "Con Elisabetta Sgarbi, che non si era ancora dimessa da direttore editoriale della Bompiani, ho avuto un incontro cordiale. Ho compreso le sue preoccupazioni, almeno quelle dichiarate, e l'ho rassicurata. Il nostro lavoro di 25 anni in Mondadori dimostra meglio di tante parole il modo in cui intendiamo, e svolgiamo, il mestiere dell’editore. Solo che Elisabetta Sgarbi non chiedeva rassicurazioni o garanzie. Chiedeva molto più concretamente di acquistare la Bompiani, unica mossa, a suo dire, che avrebbe potuto tutelare per davvero la casa editrice".

Un rifiuto legittimo, dice la Berlusconi, quello di non accordare l'acquisto di Bompiani a Elisabetta Sgarbi: legittimo all'indomani di un investimento importante come quello su Rcs Libri. "Una risposta da imprenditore", ha ammesso lei stessa, continuando, "rifiutare una proposta del genere significa non capire? Secondo me significa mantenersi coerenti con un progetto imprenditoriale ed editoriale nel quale credo fermamente e che mi pare qualche buon frutto lo abbia dato".

A destare perplessità nel mondo editoriale e fra gli autori coinvolti nell'operazione "Mondazzoli" è stato soprattutto il pericolo di vero e proprio monopolio che si creerebbe a questo punto, con un mercato editoriale pari quasi al 35 per cento in mano ad una sola persona. A tal proposito si attende ancora una risposta dell'Antitrust, che potrebbe ridimensionare i termini dell'acquisto. Marina Berlusconi ha parlato anche di questo: "È un progetto che ha sempre considerato valori intangibili l'autonomia e l'identità delle case editrici, valori che anche per Bompiani troveranno non solo una adeguata tutela ma una valorizzazione nella federazione di realtà e voci diverse che intendiamo far nascere con l’operazione Mondadori-Rcs libri".

Cultura e profitto, valore economico e valore culturale. Un equilibrio molto delicato ma a cui, se escludiamo il mecenatismo, non è possibile rinunciare.  E, se mi è permesso, direi che finora ci siamo abbastanza riusciti. Di buoni, od ottimi, libri ne pubblichiamo parecchi, l’aria di libertà che respirano i nostri autori mi pare non venga contestata da nessuno, i conti della casa editrice sono tali che ci hanno consentito questo grande passo, l’acquisizione – in attesa del responso dell’Antitrust – della Rcs libri. Forse è proprio questa la cosa che non va giù: che noi, proprio noi, siamo quelli che nei libri, nel loro futuro, nella loro eterna giovinezza, più di tutti credono. Con i tempi che corrono, e detto sempre senza presunzione, quella che stiamo portando avanti mi pare un’operazione coraggiosa e positiva per tutti.

Conclude ancora, prendendo posizione rispetto alla presunta incompatibilità di pensiero e azione con Elisabetta Sgarbi evidenziati da Eco: "essere considerata incompatibile con chi mostra una tale arroganza e un tale disprezzo verso le opinioni e le posizioni altrui non mi dispiace affatto".

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