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Marcello Dell’Utri indagato per la trattativa tra Stato e Mafia

Il senatore Pdl Marcello Dell’Utri sarebbe indagato per la trattativa tra corpi deviati dello Stato e la Mafia siciliana avvenuta nei primi anni Novanta e che portò alle stragi di Capaci e Via D’Amelio, dove persero la vita i giudici Falcone e Borsellino.
A cura di Alessio Viscardi
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Dell'Utri indagato per la trattativa tra Stato e Mafia

Marcello Dell'Utri, senatore della Repubblica vicinissimo all'ex-presidente Silvio Berlusconi, già condannato in primo e secondo grado per associazione mafiosa, è da oggi ufficialmente indagato per la trattativa tra Stato e Mafia che portò alle stragi dei primi anni Novanta – culminate con gli omicidi di Falcone e Borsellino. In Appello, la condanna di Dell'Utri è stata ridotta da 9 a 7 anni, ma il capo di imputazione è rimasto quello di associazione a delinquere di stampo mafioso. Oggi è accusato di violenza a Corpo politico e l'iscrizione nel registro degli indagati risale all'anno scorso.

I pm di Palermo, Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava ipotizzano che la Trattativa abbia avuto negli anni diversi attori, tra cui i capi mafia storici di Palerno come Totò Riina, Bernardo Provenzano e Antonio Cinà, oltre che politici di primo piano e uomini dei servizi della prima Repubblica come Mario Mori, Giuseppe De Donno e Angelo Angeli. Nell'indagine rientra anche il figlio del sindaco mafioso di Palermo, Don Vito Ciancimino, ora detenuto con l'accusa di diffamazione a carico dell'ex-capo della polizia, Gianni De Gennaro.

Massimo Ciancimino riferisce ai magistrati delle rivelazioni del padre, morto in circostanze misteriose da anni. Secondo la ricorstruzione, Dell'Utri sarebbe diventato il nuovo referente politico della Mafia dopo l'uscita di scena di Don Vito nel 1992.

Anche il pentito di Mafia, Stefano Lo Verso, cita il senatore Marcello Dell'Utri come nuovo referente di Provenzano nei confronti della politica italiana dopo le stragi del '92 e del '93. Tra gli accordi stretti, c'era anche il sostegno elettorale della malavita al partito di Silvio Berlusconi, l'appena fondato Forza Italia che alle elezioni del 1994 vinse in tutti i seggi della Sicilia con un plebiscito di voti senza precedenti.

“Io indagato per la trattativa tra lo Stato e Cosa nostra? E’ veramente allucinante” dichiara Marcello Dell’Utri dopo aver appreso delle nuove iniziative della procura di Palermo, che avrebbe “fatto una grande insalata russa, per quanto mi riguarda i magistrati stanno pestando l’acqua nel mortaio”.

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