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Mantova Capitale italiana della Cultura 2016: cinque luoghi d’arte da visitare

Mantova è stata scelta quale Capitale italiana della Cultura del 2016: una città ricca di storia e cultura, che soprattutto nel Rinascimento ha avuto un ruolo di primo piano in campo artistico grazie al mecenatismo dei Gonzaga. Ospita le opere più significative di Andrea Mantegna, e vanta alcuni dei gioielli architettonici più affascinanti d’Europa: per entrare nel 2016 mantovano, ecco cinque luoghi d’arte imperdibili nella città lombarda.
A cura di Federica D'Alfonso
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Mantova, Capitale italiana della Cultura 2016
Mantova, Capitale italiana della Cultura 2016

Lo scorso ottobre il Mibact ha annunciato ufficialmente la Capitale italiana della cultura del 2016: la commissione, presieduta da Marco Cammelli, ha scelto Mantova quale città più rappresentativa della cultura, dell'arte e delle tradizioni d'Italia. La nomina prevede un anno di progetti e attività culturali finalizzati alla promozione dell'eccellenza culturale della città, mostre, iniziative, il tutto coinvolgendo le associazioni, le istituzioni e i cittadini. Con l'obiettivo di "costruire nuova narrazione sulla città", ha spiegato il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi. Una narrazione che quest'anno ha al centro proprio la straordinaria storia di Mantova: città natale di Virgilio, dove visse e lavorò Andrea Mantegna. L'influenza culturale esercitata nei secoli dai Gonzaga ha reso la città uno dei centri più significativi della cultura rinascimentale italiana: nel 2008 è stata inserita dall'Unesco nel patrimonio culturale dell'Umanità, e da quasi 20 anni ospita il Festival della Letteratura. Una città ricca di storia, di arte e di cultura: ecco cinque esempi dei gioielli artistici da visitare in questo 2016 culturale dedicato a Mantova.

1. Il Palazzo Ducale e l'Appartamento degli Arazzi

Arazzo ispirato ai disegni di Raffaello, Palazzo Ducale di Mantova
Arazzo ispirato ai disegni di Raffaello, Palazzo Ducale di Mantova

Il grandioso complesso architettonico conosciuto anche come "reggia dei Gonzaga" è uno dei più vasti d'Europa, con quasi quarantamila metri quadri di estensione. Dal 1308 è stato il palazzo dei Bonacolsi, primi signori di Mantova, e successivamente è divenuto residenza dei Gonzaga, marchesi e duchi della città. Un immenso gioiello di arte rinascimentale, e non solo: oltre alla Camera degli Sposi realizzata da Andrea Mantegna e al famoso dipinto di Domenico Morone, "Cacciata dei Bonacolsi", le sale del palazzo conservano affreschi e quadri barocchi di artisti come Pieter Paul Rubens e Antonio Maria Viviani. Celebre è l'Appartamento degli Arazzi: quattro sale interamente rivestite di splendidi arazzi tessuti a mano nelle Fiandre, realizzati a partire dai disegni preparatori di Raffaello, gli stessi utilizzati per quelli conservati in Vaticano.

2. La Sala dei Giganti di Palazzo Te

particolare della Sala dei Giganti, Palazzo Te
particolare della Sala dei Giganti, Palazzo Te

Il Palazzo Te fu progettato nel XVI secolo, su commissione di Federico II Gonzaga, dal famoso artista Giulio Romano. Oggi è sede del museo civico e, dal 1990, del Centro internazionale d'arte e di cultura. Di grandissimo interesse è la Sala dei Giganti, la più grande dell'edificio: la pittura copre tutte le pareti con un unico affresco che si ispira alla Gigantomachia narrata da Ovidio:  Zeus è raffigurato con un fascio di fulmini mentre combatte i Giganti, dipinti a partire dal pavimento mentre cercano di ascendere all'Olimpo.

3. L'antica Rotonda di San Lorenzo

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La chiesa più antica della città, risalente all'XI secolo, si trova nella famosa Piazza delle Erbe. La tradizione vuole che sia stata edificata per desiderio di Matilde di Canossa, per celebrare la Resurrezione di Gerusalemme. Il fatto che si trovi circa 150 cm più in basso rispetto alla piazza, oltre all'esistenza di due colonne e altri particolari costruttivi in pietra, suggeriscono che essa fu realizzata recuperando o ricostruendo un precedente edificio romano risalente al IV secolo, probabilmente un tempio o una tomba tholos. Sia Leon Battista Alberti che Giulio Romano idearono dei progetti di ricostruzione, che però non ebbero seguito: la Rotonda venne chiusa al culto nel 1579, divenendo prima un magazzino e poi, scoperchiata, un cortile ad uso privato all'interno del quartiere del ghetto ebraico mantovano. Solo negli anni '20 del Novecento la chiesa è tornata al suo splendore originario.

4. Il Teatro Scientifico Bibiena

L'interno del Teatro Scientifico, disegnato da Antonio Bibiena
L'interno del Teatro Scientifico, disegnato da Antonio Bibiena

Il famoso teatro di Mantova prende il nome dal costruttore, Antonio Bibbiena, che lo realizzò fra 1767 e '69. Venne inaugurato il 3 dicembre 1769 con la cantata "Virgilio e Manto" di Luigi Gatti come "Teatro Scientifico", poiché doveva ospitare riunioni accademiche di istruzione ed educazione, in linea con lo spirito illuministico dell'epoca. Poche settimane dopo l'inaugurazione, precisamente il 16 gennaio 1770, il Teatro ospita uno dei primi concerti pianistici del giovane Mozart, all'epoca non ancora quattordicenne. L'edificio suscitò il compiacimento di Mozart padre, il quale scrisse da Mantova alla moglie: "Oggi ho visto il teatro più bello del mondo".

5. La Basilica di Sant'Andrea

Basilica di Sant'Andrea
Basilica di Sant'Andrea

La più grande chiesa di Mantova, altissimo esempio di architettura rinascimentale, è stata progettata da Leon Battista Alberti. Ospita la tomba di Andrea Mantegna, decorata dal Correggio sulla base di alcuni disegni del Mantegna stesso, il quale ha arricchito la basilica con la raffigurazione del Battesimo di Cristo, e la celebre Sacra Famiglia e famiglia del Battista, sull'altare. Tra le altre opere d'arte d'interesse ci sono una grande pala d'altare, la Madonna col Bambino in trono tra i Santi e gli affreschi della cappella di San Longino, tutti su disegno di Giulio Romano.

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