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Manduria. Si parla di omosessualità, ma non dal sagrato della chiesa…

I frati francescani impediscono a un giornalista gay, Danilo Lupo, di tenere un dibattito sul sagrato della Chiesa di Sant’Antonio. E le polemiche non sono mancate.
A cura di Biagio Chiariello
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Manduria, la Chiesa di Sant'Antonio
Manduria, la Chiesa di Sant'Antonio

Roventi polemiche a Manduria, in provincia di Taranto, dopo che i frati francescani avrebbero proibito a un giornalista gay, Danilo Lupo, di parlare di omosessualità dal sagrato della chiesa di Sant'Antonio, nell'ambito della festa del sito di informazione La voce di Manduria. Come riporta La Repubblica, i religiosi avrebbero ritenuto troppo "scabrosi e inquietanti" i temi dell'intervento del giornalista, autore tra l'altro del programma d'inchiesta "L'Indiano", in onda su TeleRama, e vincitore del premio Ilaria Alpi. Lupo alla fine ha comunque tenuto il suo intervento Prigioni sessuali e libertà di essere, ma non più sul palco allestito sul sagrato, bensì di fronte alla chiesa.

L'intervento oggetto della polemica a Manduria

Lupo, che ha anche interloquito con il pubblico (un migliaio di spettatori) rispondendo alle domande e partecipando al dibattito, ha dedicato il proprio intervento ai cristiani perseguitati in Iraq "per ciò che sono e non vogliono nascondere". Il direttore de ‘La voce di Manduria’, Nazareno Dinoi, scrive sul portale che si è trattata di ”un’unica nota (molto) stonata”, spiegando inoltre che il tema dell’omosessualità è stato ”ritenuto quindi inopportuno dall’autorità religiosa che a poche ore dall’inizio dell’evento ci aveva chiesto di censurare l’intervento del nostro collega gay”. Gli organizzatori della festa hanno spiegato che la scelta di spostare –e non cancellare, come avrebbero voluto i francescani – il luogo dell'intervento di Lupo, è legata ad una decisione precisa: "Il tema della festa era la libertà, non potevamo impedire a un omosessuale, così come a nessun altro, di prendere la parola."

Lupo: "La chiesta doverebbe favorire il dialogo"

Lupo, dal sito Trnews, fa poi presente che "la censura e la chiusura sono sempre sbagliate. Tanto più sbagliate se provengono da chi si propone come guida morale delle nostre comunità. La chiesa dovrebbe favorire il dialogo e l'incontro, come sta facendo in questi giorni un figlio del Salento, monsignor Filoni, inviato in Iraq per tutelare i cittadini cristiani perseguitati per ciò che sono e che non vogliono nascondere di essere. Papa Francesco di recente ha detto: chi sono io per giudicare? Evidentemente, i frati di Manduria la pensano diversamente".

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