Manchester, l’angoscia dei parenti dei ragazzini ancora dispersi
Tre giorni dopo il terribile attentato terroristico di Manchester che ha fatto 22 morti e oltre 120 feriti al concerto di Ariana Grande, ancora non è completa la lista dei tute le persone coinvolte. All'appello infatti mancano ancora diverse persone, in gran parte ragazzini, scomparsi e considerati dispersi dopo l'attacco kamikaze messo in atto dal giovane di origine libica Salman Abedi. La Polizia locale ha annunciato mercoledì di aver accertato l’identità di ciascuna delle ventidue vittime, anche se finora solo alcuni nomi sono stati diffusi pubblicamente, ma in ospedale ci sono ancora decine di persone alcune delle quali ricoverate in gravissime condizioni e per le quali non è stato possibile accertare l'identità.
Si tratta sicuramente dei ragazzi considerati dispersi e per i quali le famiglie stanno vivendo ore di angoscia. Tra le decine di feriti dell’attentato alla Manchester Arena ci sono almeno dodici ragazzi sotto i 16 anni, metà dei quali ancora non ha un nome perché trovati dai soccorritori da soli, feriti e privi di sensi e dunque non in grado di rispondere alle domande. "La cosa più difficile è curare adolescenti che non sappiamo chi siano, perché immaginiamo quel che stanno vivendo i loro genitori in questi giorni" ha confessato il dirigente del reparto di terapia intensiva del Children’s hospital di Manchester dove sono ricoverati i ragazzi.
"Siamo andati sui social network dove i familiari postavano le foto dei loro dispersi per confrontarle con i ragazzi che abbiamo ricoverato. In questo modo ne abbiamo identificati alcuni" ha spiegato ancora il responsabile del'ospedale dove continua il lavoro incessante dei medici per salvare quante più vite possibili e non aggravare il già tragico bilancio delle vittime dell'attentato