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Maltempo Livorno, lite vescovo-sindaco il giorno dei funerali. Nogarin: “Pensi alle anime”

Polemica nel giorno dei funerali di alcune delle vittime del nubifragio di Livorno. Monsignor Giusti si chiede: “Chi doveva avvertire la gente?”. La replica di Nogarin: “Il vescovo non si occupi di cose che non sono di sua competenza”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la polemica tra Comune e Regione sullo stato di allerta arancione scoppiata nelle ore successive al nubifragio di Livorno un altro scontro si registra nel giorno dei funerali di alcune delle vittime del disastro. Una nuova polemica scoppiata tra il vescovo Simone Giusti e il sindaco della città Filippo Nogarin. “Il vescovo deve fare il vescovo e occuparsi delle anime delle persone -. ha detto Nogarin – Invece questo vescovo si occupa di cose che non sono di sua competenza”, così il primo cittadino di Livorno ha replicato alle parole del religioso. “Si è fatta subito una riunione di giunta per cambiare queste cose? Si sono fatte subito delle delibere? Altrimenti si fanno chiacchiere”, aveva detto Giusti parlando ai giornalisti. “Non serve perdersi nelle polemiche, le polemiche non fanno resuscitare le persone. Cambiamo i protocolli, vediamo di modificare ciò che c'è da modificare e fare ciò che si deve fare perché quello che è accaduto non accada più: ci sarà bisogno di un sistema di allarme per avvisare la gente”, così ancora il vescovo, chiedendosi: “Chi doveva gridare di uscire alla gente? Chi doveva avvertire? Devo dare ragione al ministro Galletti, è cambiato il clima. E chi non accetta il cambiamento climatico è ‘sonato', come si dice a Livorno”.

Le dure parole del vescovo Simone Giusti

“Se la burocrazia con le sue terribili leggi inerziali, non cede il passo a pronti interventi di riassetto idrologico del nostro territorio a partire da Montenero e Valle Benedetta, potremo presto rivedere un'alba piangente come quella del 10 settembre”, aveva quindi detto nell'omelia ai funerali delle vittime della famiglia Ramacciotti. Rispondendo a un giornalista che gli chiedeva di chi fosse la colpa della morte della morte del piccolo Filippo il monsignore ha poi risposto: “Sta alla procura che ha aperto un'inchiesta accertarlo. Ho grande fiducia nel procuratore che conosco, e mi auguro che faccia alla svelta”.

La replica del sindaco di Livorno

“Noi in realtà – è quindi intervenuto Filippo Nogarin – abbiamo fatto tantissime cose da tre giorni a questa parte. Stiamo tenendo in piedi concretamente una macchina di emergenza che ha ricevuto i complimenti dei vertici nazionali della protezione civile, dimostrando che non solo la macchina amministrativa c'è ma che la città ha un cuore enorme e dopo essere stata colpita da una calamità naturale sta cercando di rimettersi in piedi in tempi record”. “Non mi sembra – ha aggiunto ancora il sindaco – che possa recriminare qualcosa a me o alla giunta o al gruppo di maggioranza, qualcosa di differente rispetto a quello che abbiamo già fatto. Rimando al mittente questo comportamento che per certi versi mi lascia perplesso”.

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