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Malata di Alzheimer lasciata a vivere tra topi, immondizia e cibo avariato

Avrebbero dovuto essere gli assistenti sociali a prendersi cura della povera Tricia Crowther, 76enne inglese, malata di Alzheimer. Tuttavia la donna è stata abbandonata a sé stessa in quello che la sorella ha poi definito “un buco infernale puzzolente”.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ stata rinvenuta tra ratti, cibo in decomposizione e numerosi sacchetti della spazzatura dopo essere stata abbandonata per mesi dagli operatori sociali. Un vero e proprio tugurio quello in cui viveva la 76enne inglese Tricia Crowther, a Shipley. La donna soffre di Alzheimer e quindi ha sempre bisogno di almeno una persona che si prenda cura di lei. E’ stata la sorella Beryl a fare la scioccante scoperta, insospettitasi dopo che un vicino di casa le ha detto che Tricia era stata portata in ospedale. Quando l’anziana ha chiamato gli assistenti sociali, questi si sarebbero rifiutati di rispondere alle sue domande. Così ha deciso di andare a controllare di persona a casa della sorella. Quel che ha trovato, l’ha lasciata senza parola: nell’abitazione c’erano diversi ratti, almeno 20 sacchi di spazzatura accatastati sul pavimento, piatti sporchi accatastati in cucina e muffa sulle pareti. Il letto sul quale la donna dormiva era molto sporco e senza le lenzuola.

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“Era un buco infernale puzzolente. Se mia sorella non fosse caduta e il suo vicino di casa non mi avesse telefonato per dirmelo, non avrei mai saputo cosa stava succedendo in quella casa” dice Beryl al Daily Mail. Secondo le accuse della donna, gli operatori sociali, tenuti a farle visita da contratto almeno tre volte alla settimana, l'avrebbero portata al pub invece di aiutarla a casa. “Ho deciso di parlare perché altre persone vulnerabili potrebbero trovarsi nella stessa situazione di Tricia, fidandosi dei Servizi Sociali senza dubbio” dice la donna. Della questione ora si sta occupando l’amministrazione comunale di Shupley e l’Alzheimer's Society. “Questo è un caso tragico – e purtroppo non è insolito. Spesso ci troviamo di fronte a case di cura ben pubblicizzato, ma le cui pratiche di assistenza domiciliare sono inaccettabili. Questi casi sono diffusi perché  avvengono a porte chiuse, nascoste dal controllo pubblico” dice Paul Smithson, responsabile della  Alzheimer's Society.

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