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Malala compie 18 anni e inaugura una scuola per profughe siriane

Il Premio Nobel per la Pace ha festeggiato il suo 18esimo compleanno inaugurando una scuola femminile dedicata alle giovani profughe siriane nella Valle libanese Orientale della Bekaa. Grazie a Malala 200 ragazze potranno studiare.
A cura di Susanna Picone
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Malala Yousafzai ha compiuto il 12 luglio 18 anni e ha festeggiato inaugurando una scuola per giovani siriane. Si tratta di una scuola – ha preso il nome di Malala Yousafzai All-Girls – che si trova nella valle della Bekaa, in Libano, e che permetterà a 200 giovani donne tra i 14 e i 18 anni di ottenere il diploma o ricevere una preparazione tecnica. “Nel mio primo giorno da maggiorenne sono felice di questo evento”, ha affermato la giovane pakistana vittima nel 2012 di un attentato compiuto dai talebani nella valle di Swat proprio perché “colpevole” di impegnarsi a favore dell’istruzione delle ragazze. “È un onore festeggiare il mio 18° compleanno con queste coraggiose ragazze siriane”, ha dichiarato il Premio Nobel per la Pace. “Il loro coraggio e la loro dedizione nel continuare ad andare a scuola in simili condizioni è d’ispirazione per le persone di tutto il mondo ed è nostro dovere sostenerle”, ha aggiunto Malala. La neo maggiorenne ha colto l’occasione per rivolgersi ai leader nazionali, regionali e internazionali: “State deludendo il popolo siriano, soprattutto i bambini. È una tragedia straziante, la peggiore crisi di rifugiati degli ultimi anni”. Secondo l’ultimo rapporto dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati i profughi siriani hanno superato i quattro milioni. Il Libano ne ospita quasi 1,2 milioni.

La campagna #booksnotbullets – Malala ha festeggiato i suoi 18 anni anche con un hashtag su Twitter,  #booksnotbullets, accompagnato da un messaggio ai potenti del pianeta: spendete per i libri, non per le pallottole, non per le armi. La giovane attivista pakistana ha richiamato in questo modo tutti a sostenere attivamente la causa dell'alfabetizzazione perché “l'istruzione è la vera arma per il cambiamento”. La campagna #booksnotbullets è stata accompagnata da una foto della giovane con “Il diario di Anna Frank” in mano. “Un bambino, un insegnante e un libro possono cambiare il mondo. Impugniamo i nostri libri e le nostre penne, che sono loro le nostre armi più potenti”, disse Malala nel giorno del suo 16esimo compleanno in un discorso alle Nazioni Unite. Si tratta di una delle frasi più celebri, tradotta in più di 100 lingue e scelta quest’anno anche come una delle tracce per il tema della prima prova della Maturità, pronunciate in questi anni dalla coraggiosa attivista.

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