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Mafia, la figlia di un boss: “Il poliziotto Faccia da mostro era il sicario dei boss”

La figlia del boss palermitano Galatolo ha riconosciuto l’ex poliziotto Giovanni Aiello in un confronto all’americana.
A cura di Antonio Palma
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L'ex poliziotto Giovanni Aiello, alias “faccia da mostro” a causa di una cicatrice che gli ha deturpato il volto, sarebbe stato riconosciuto come il sicario dei boss dalla figlia pentita del mafioso Vincenzo Galatolo, uno dei fedelissimi di Toto Riina. “Ne sono sicura, è lui” avrebbe dichiarato Giovanna Galatolo, secondo quanto riporta La Repubblica, ai giudici Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia che indagano sulla trattativa stato-mafia. La donna ha riconosciuto Aiello durante un confronto all’americana in una caserma della Dia avvenuto pochi giorni fa alla quale erano presenti anche altri tre uomini che erano molti simili all’ex poliziotto. "È lui l'uomo che veniva utilizzato come sicario per affari che dovevano restare molto riservati, me lo hanno detto i miei zii Raffaele e Pino" ha dichiarato la donna ai magistrati. Galatolo aveva riconosciuto l’ex poliziotto anche in una foto davanti ai magistrati di Caltanisetta che indagano sull’uccisione di Falcone e Borsellino.

Galatolo: "Tutti i miei parenti lo chiamavano lo sfregiato”

“Si incontrava sempre in vicolo Pipitone con mio padre, con mio cugino Angelo e con Francesco e Nino Madonia" avrebbe ancora raccontato ai pm la figlia del boss, aggiungendo: "Tutti i miei parenti lo chiamavano lo sfregiato, sapevo che viaggiava sempre fra Palermo e Milano". La donna è ritenuta una teste fondamentale perché depositaria di tutti i segreti del suo clan, in quanto lei si occupava di sbrigare molte faccende per conto dei boss e quindi spesso ascoltava le loro conversazioni e assisteva agli incontri.  Giovanna Galatolo è diventata collaboratrice di giustizia circa otto mesi fa quando si è presentata con la figlia alla questura di Palermo chiedendo di vedere un magistrato. “Come donna e come persona non posso essere costretta a stare con uomini indegni, voglio essere libera e non appartenere più a quel mondo, per questo ho deciso di dire tutto quello che so” avrebbe detto la donna ai magistrati che l’hanno incontrata la prima volta.

Giovanni Aiello indagato da quattro procure

Giovanni Aiello, ufficialmente solo un ex poliziotto della sezione antirapine della Squadra Mobile di Palermo, ma secondo molti anche uno 007, si è sempre dichiarato estraneo a tutti i fatti che gli sono stati contestati in questi anni. L’uomo però è indagato da quattro procure, Catania, Reggio Calabria, Palermo e Caltanissetta perché sospettato di aver intrattenuto rapporti con i boss e di aver preso parte alle stragi siciliane negli anni 90. E’ stato tirato in ballo spesso da altri collaboratori di giustizia, ma anche da alcuni testimoni che hanno detto di averlo visto sui luoghi di diversi omicidi avvenuti in Sicilia. Contro di lui però non sono mai state trovate prove certe. Il padre di Nino Agostino, il poliziotto ucciso insieme alla moglie, ha sempre dichiarato che quell'uomo con il volto sfigurato una settimana prima dell'assassinio aveva bussato in casa per chiedere del figlio. Dopo la testimonianza di Giovanna Galatolo sicuramente la sua posizione si fa più difficile e il suo alibi di non aver messo più piede in Sicilia dal 1976 sembra vacillare dato che qualche mese fa gli inquirenti perquisendo l'abitazione dell'ex poliziotto a Catanzaro hanno trovato dei biglietti del traghetto per Messina, appunti in codice e assegni. Proprio dopo quella perquisizione, infatti, gli è stato notificato un ordine di comparizione per il confronto con la Galatolo.

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