Mafia, il pentito Galatolo sta collaborando: presto la svolta del caso Maiorana
La storia di Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio scomparsi oltre sette anni fa, potrebbe essere arrivata a una svolta decisiva. Vito Galatolo, ultimo pentito di mafia, ha svelato ai magistrati palermitani che i due imprenditori, di cui non si hanno notizie dal 2007, sarebbero stati uccisi a causa di causa di pesanti contrasti sulla costruzione di un residence a Isola delle Femmine. Il pentito d Cosa Nostra avrebbe fatto il nome di un imprenditore, ma la sua identità ovviamente è top secret e al riguardo indaga il pool coordinato da Vittorio Teresi, procuratore aggiunto di Palermo.
Il caso dei Maiorana non è l'unico su cui Galatolo sta fornendo informazioni importanti. Al contrario, sono molti gli omicidi irrisolti su cui l'ex boss si sta pronunciando. Uno è quello di Davide Romano, che nell'aprile del 2011 venne attirato in trappola da uomini delle cosche, poi interrogato, torturato e infine ucciso: "È stato Calogero Lo Presti", rivela Galatolo, spiegando il movente dell'esecuzione: "Romano, appena uscito dal carcere, comprava la droga fuori dalla borgata e voleva comandare". Per i giudici del Tribunale del riesame "Vito Galatolo appare soggettivamente credibile ed intrinsecamente attendibile". Si tratta della prima importante attestazione di attendibilità per il boss che due mesi fa ha svelato un progetto di attentato nei confronti del pm Nino Di Matteo.
A quanto pare il pentito sta vuotando il sacco e rivelando i nomi – alcuni dei quali insospettabili – dei complici dei boss e dei loro affari. Grazie alle sue testimonianze alcune tra le vicende più oscure legate alla mafia potrebbero presto essere risolte.
