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Mafia a Palermo, arrestati i titolari del ristorante “Bucatino”

Maurizio e Giovanni De Santis sono accusati di avere offerto “protezione” ai titolari di una ditta di autotrasporto che avevano subito un furto. Al ”Bucatino” intimidazioni anche ai clienti, secondo quanto si legge su Tripdavisor.
A cura di B. C.
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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno arrestato 7 persone, tra cui i due titolari di un noto ristorante palermitano avrebbero chiesto il pizzo ad alcuni autotrasportatori. Si tratta di Maurizio e Giovanni De Santis, titolari del "Bucatino" (da cui il nome dell'operazione) di via Principe di Villafranca. Gli arrestati risponderanno, a vario titolo, dei reati di estorsione, rapina e lesioni personali, con l’aggravante di avere commesso il fatto con metodo mafioso, cioè ricorrendo ad intimidazione nell'ambito di un sodalizio di tipo mafioso. Gli arrestati sarebbero stati incastrati dalle microspie piazzate dai Carabinieri proprio all'interno del loro ristorante.

L'operazione anti estorsione ha preso il via nel maggio 2012, quando i titolari (un uomo di Bagheria e la sua compagna) di una società di trasporti subiscono il furto di un rimorchio carico di elettrodomestici, per un valore di 168mila euro. Le vittime ne parlano coi De Santis che offrono di recuperare la merce, garantendo anche una protezione futura in cambio del pagamento del pizzo: 15mila euro a Natale e 1.500 euro al mese dal gennaio 2013. I De Santis agirono subito, perché le vittime del furto sospettavano di alcuni dipendenti. Ma il blitz contro alcuni autisti non andò come previsto e i De Santis furono arrestati, nel dicembre 2012. Dopo la scarcerazione, cominciarono a perseguitare gli imprenditori, pretendendo, a titolo di risarcimento danni per l'arresto subito, 200 mila euro. Fu l'inizio di un'escalation di terrore per i trasportatori. Solo dopo vari mesi hanno deciso di denunciare tutto all'autorità giudiziaria.

Le recensioni del ristorante su Tripadvisor sembrano quasi quelle di vittime di mafia: "'Un'esperienza abbastanza traumatica" scrive Peter da Faringdon nel Regno Unito, aggiungendo che lui e il suo gruppo "si sono sentiti un po' intimiditi e leggendo altre recensioni forse la discrezione era la parte migliore del coraggio". "Incubo e fregatura" scrive Dam da New Orleans, cui è stato presentato un conto da 400 euro, circa 50 a persona, dopo aver ordinato pollo, aver visto arrivare pesce e litigato col personale che avrebbe gettato i piatti col cibo per terra. "Evasori fiscali allo sbaraglio" scrive un anonimo palermitano mentre un altro palermitano recensisce: "Mi fa la ricevuta? Silenzio… Per piacere la ricevuta,… risposta ‘Le ho terminate"'.

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